I Contratti di Innovazione Tecnologica dovrebbero attivare investimenti per 2 miliardi di euro
A tanto ammonta la stima del Ministero dello Sviluppo Economico annunciata oggi in concomitanza con la firma del decreto attuativo da parte del ministro Scajola. Il nuovo strumento agevolativo favorirà la ricerca applicata e dovrebbe anche stimolare nuove opportunità di lavoro per migliaia di ricercatori. Il Ministro Scajola ha dichiarato che si "aggiunge un altro elemento importante al quadro della rinnovata alleanza strategica tra imprese, sistema bancario e Stato per il rafforzamento della competitività del Paese".
Le caratteristiche principali dell'agevolazione, la cui normativa principale di riferimento è la Legge 46/82 - FIT - Fondo per l'Innovazione Tecnologica:
- i progetti finanziati potranno avere una durata massima di 3 anni;
- l'importo minimo di investimento dovrà essere superiore a 10 milioni di euro;
- la realizzazione del progetto avverrà attraverso una partnership tra pubblico e privato e una procedura negoziale;
- il finanziamento è una combinazione di prestito agevolato, contributo diretto e finanziamento bancario ordinario a tasso di mercato;
- il finanziamento pubblico agevolato potrà arrivare a coprire fino all’80% dei costi e nelle regioni del Mezzogiorno il contributo diretto alla spesa potrà arrivare fino al 40 % per le piccole imprese e per gli organismi di ricerca, al 30% per le medie imprese e al 20% per quelle grandi. Nelle regioni del Mezzogiorno potrà essere utilizzata anche la sola modalità del contributo diretto alla spesa.
La prima dote di risorse finanziarie, pari a 1 miliardo di euro, dovrebbe arrivare dal Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca della Cassa Depositi e Prestiti.