Finanziaria 2010: raddoppia l'una tantum ai precari che perdono il posto

 Ancora non è dato sapere se la Finanziaria passerà in Parlamento con la fiducia o meno, ma comincia a diradarsi la nebbia sulle novità contenute negli emendamenti all’esame di ammissibilità della Commissione Bilancio di Montecitorio: in totale 2.400 testi provenienti dai gruppi e 14 dal governo. Chissà se nel valutare il ricorso alla fiducia il governo terrà conto del richiamo del presidente della Camera, Gianfranco Fini, alla funzione centrale del Parlamento "attraverso il libero e ampio confronto”.

Per prima cosa è stato ritirato il controverso emendamento leghista che intendeva limitare a sei mesi la cassa integrazione per gli immigrati extracomunitari. Una mossa – a quanto pare – dettata più dall’esigenza di non creare problemi all’interno della maggioranza che da scrupoli di coscienza.  “Resto convinto delle mie idee espresse a riguardo dell’emendamento sulla cassa integrazione agli extracomunitari – conferma il deputato Maurizio Fugatti, autore dell'emendamento –  Vista la contrarietà del ministro Sacconi, non­ è mia intenzione creare problemi alla maggioranza”. Un emendamento che, prima ancora del titolare del ministero di via Veneto -  aveva incontrato dissenso di Fini, con cui da tempo è in atto un braccio di ferro senza sosta sul tema dell’integrazione degli stranieri.

La grande novità della Finanziaria – ancora tutta da verificare in corso di esame – riguarda i tagli alla politica locale, vale a dire la cura dimagrante a cui potrebbero essere sottoposti i consigli e le giunte comunali e provinciali che verranno eletti dopo la scadenza dell’attuale mandato. A prevederla è un emendamento del governo che anticipa la Carta delle Autonomie. Il testo depositato, a quanto si apprende, prevede un elenco di tagli e un limite agli stipendi dei consiglieri regionali che non potranno comunque guadagnare più di un parlamentare. Per quanto riguarda il numero dei componenti, i consigli comunali saranno così composti: 8 membri per i comuni fino a mille abitanti, 10 sopra i mille, 12 sopra i tremila,15 sopra i diecimila, 22 sopra i 30 mila, 32 sopra i centomila, 37 sopra i 250mila, 40 sopra i 500 mila abitanti e 45 nei comuni con oltre 1 milione di abitanti. Per le Province, non potranno esserci più di 20 consiglieri fino a 300mila abitanti, 24 fra 300mila e 700 mila, 30 fra 700 mila e 1,4 milioni di abitanti, e 36 oltre il milione e 400 mila abitanti. Le giunte comunali e provinciali, invece, non potranno avere più di 2 assessori nei comuni fino a tremila abitanti, 3 fra tremila e trentamila, 5 fra 30 mila e centomila, 8 tra centomila e 250 mila e nei capoluoghi di provincia, 9 fra 250 mila e 500 mila, 10 tra 500 mila e 1 milione di abitanti e 12 assessori nei comuni con oltre 1 milione di abitanti.

Da segnalare anche l’emendamento che concede alle Regioni di sopprimere le comunità montane, isolane e di arcipelago a partire dal 2010. Entrata in vigore la legge finanziaria, lo Stato cesserebbe di concorrere al loro finanziamento. Un emendamento che ha immediatamente suscitato la reazione di Legautonomie e dell’Uncem.

Si candida invece come piatto forte della Finanziaria il cosiddetto "pacchetto Welfare", da sostenere principalmente attraverso i proventi dello scudo fiscale. Secondo il ministro Sacconi, infatti, la manovra economica ha un “evidente e significativo contenuto sociale”. Uno degli emendamenti del governo nell’ambito del pacchetto Welfare prevede che l’assegno una tantum per i precari che perdono il posto di lavoro possa raddoppiare da 2.000 a 4.000 euro. Un’indennità pari al 30% del reddito percepito nell’anno precedente spetterebbe a chi è iscritto, in via esclusiva, all’INPS, alle seguenti condizioni:

  • che operi in regime di monocommittenza;
  • che abbia conseguito nel corso dell’anno precedente un reddito lordo non superiore a 20.000 euro e non inferiore a 5.000;
  • che abbia effettuato, nell’anno di riferimento, almeno un versamento contributivo alla gestione separata; d) che rimanga senza contratto di lavoro per almeno due mesi;
  • che risulti accreditato nell’anno precedente, per almeno tre mesi, presso la gestione separata dell’INPS.

Altri emendamenti, in attesa della riforma complessiva degli ammortizzatori sociali, prevedono la proroga, fino al 2010, della cassa integrazione in deroga e di tutti gli altri ammortizzatori introdotti nel 2009. Inoltre, per cercare di rimediare alla fase più difficile della crisi patita da chi perde il posto di lavoro, si vuole estendere il trattamento anche ai settori od agli ambiti non coperti.

Tra le altre modifiche alla legge finanziaria in fase di approvazione, vi sono anche quelle che prevedono la proroga, fino al 31 dicembre 2010, della detassazione degli aumenti di salario dovuti alla produttività e l’introduzione per il 2010 della contribuzione figurativa integrativa, fino alla maturazione del diritto alla pensione, per chi ha 35 anni di anzianità contributiva ed accetta un nuovo lavoro con una retribuzione inferiore di almeno il 20% rispetto a quella del lavoro precedente.

Introdotto inoltre un premio tra gli 800 e i 5 mila euro per le agenzie per il lavoro in grado di far assumere con contratto di lavoro dipendente cassintegrati, disoccupati o disabili. All’apprendistato è invece dedicato uno stanziamento di 100 milioni di euro per la formazione.

Una volta concluso l’esame in Commissione Bilancio, la Legge Finanziaria approderà in aula il prossimo 9 dicembre.
(a cura di Alessandra Flora)