Rome Investment Forum 2018: le sfide dell'UE nel nuovo scenario globale
L'UE deve smettere di concentrarsi su questioni di cortile e prepararsi a rispondere in maniera unitaria ad un futuro in cui nessuno Stato europeo farà parte del G7 e nuove potenze saranno protagoniste degli equilibri mondiali. Così il ministro degli Affari esteri Enzo Moavero Milanesi, intervenendo al Rome Investment Forum 2018.
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La globalizzazione pone sfide inedite non solo per noi europei: se è vero che le proiezioni al 2050 ci dicono che nessuno Stato europeo sarà tra le prime sette economie del mondo, svariati studi mostrano anche un netto arretramento di altre economie, come Usa, Canada e Giappone, mentre i grandi protagonisti del futuro saranno Cina, India, Indonesia, Stati del Golfo, Corea del Sud, le grandi realtà dell'America Latina e dell'Africa. Così il ministro degli Affari esteri Enzo Moavero Milanesi, aprendo i lavori della giornata di sabato del Rome Investment Forum 2018, la conferenza internazionale organizzata dalla Federazione Banche Assicurazioni Finanza (FeBAF).
A fronte di questi scenari, ha spiegato il ministro, da una parte c'è un'Unione europea accecata da una serie di questioni di cortile, anziché impegnata a guardare in modo unitario alla prospettiva mondiale, e incapace di compiere il percorso verso un'entità maggiormente federale, che le assicurerebbe una posizione di maggior forza. Dall'altra, c'è un sistema di governance mondiale creato sulla base degli equilibri del secondo dopoguerra, che già presta il fianco a una marcata obsolescenza e che sta dimostrando di non disporre di strumenti per reagire a decisioni unilaterali come quelle degli ultimi anni e che andrebbe cambiato nell'interesse di tutti, ha concluso Moavero Milanesi.
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Il sistema deve essere rimodellato, non basta aggiornarlo, ha chiarito il direttore esecutivo del Bretton Woods Committee Randy S. Rogers, intervenendo alla prima tavola rotonda di sabato, dedicata alla memoria di Kofi Annan e moderata dal segretario generale della FeBAF, Paolo Garonna.
Il multilateralismo è uno strumento molto importante anche per i paesi in via di sviluppo, ha sottolineato José Antonio Ocampo, managing director della Banca centrale della Colombia, non solo per quanto riguarda le questioni commerciali, ma anche in tema di lotta al cambiamento climatico e di tassazione, materia su cui Ocampo ha sottolineato l'urgenza di regole condivise.
La prospettiva di una World tax organization al momento è una prospettiva utopistica, ma su cui riflettere in una visione di lungo termine, gli ha fatto eco il direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici italiani, Carlo Cottarelli, secondo cui una tax policy condivisa a livello mondiale aiuterebbe a correggere i problemi di distribuzione del reddito dovuti alla globalizzazione, oltre a contrastare la prassi delle multinazionali di spostarsi da una giurisdizione all'altra.
Il tema della tassazione è stato dirimente anche nella genesi delle Primavere arabe nei paesi della sponda sud del Mediterraneo - ha spiegato Francesca Mario Corrao, docente di cultura e lingua araba alla Luiss -, aree con cui la cooperazione è fondamentale, anche grazie ai fondi europei per la politica di vicinato, che ammonteranno a 78 miliardi nella programmazione post 2020, ha ricordato l'eurodeputato Brando Benifei.
Convitato di pietra, quando si parla di nuovi equilibri mondiali, è la Cina, ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio italo-araba Cesare Trevisani. Scordiamoci che la Via della Seta sia uno strumento di cooperazione e pace: è uno strumento di potere per entrare in tutto il mondo con denaro, logistica ed imprese cinesi, che impone sforzi ancora maggiori per vincolare il colosso asiatico a regole stringenti.
Per questo è fondamentale lavorare sulle relazioni con gli USA, ha spiegato l'eurodeputato Lorenzo Cesa. Stiamo cercando di stabilire un dialogo serio con l'amministrazione e con il congresso americano per colmare i disagi creati da una politica che negli ultimi due anni ha messo in discussione settant'anni di rapporti tra UE e Stati Uniti segnati da una forte convergenza e collaborazione, ha aggiunto.
In generale è fondamentale che l'UE parli sempre con una sola voce, ha osservato Marco Committeri della Banca d'Italia, e guardando alle prospettive post elezioni europee, il presidente del Consiglio italiano del Movimento europeo (CIME), Pier Virgilio Dastoli ha auspicato che la prossima sia una legislatura costituente, in linea con le aspettative di riforma dell'Unione espresse dai cittadini, che vorrebbero per l'UE un ruolo di attore globale.
Sguardo al futuro, quindi, per la due giorni organizzata dalla FeBAF, che dopo le conclusioni del segratario generale Garonna, si è chiusa con la premiazione dei due giovani vincitori del concorso Rome Investment Forum Empowers Talent 2018, Sara Sulas al secondo posto e Alessandro Ferracci al primo posto, con due tesi sulla blockchain e sullo shadow banking.
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