Legge Bilancio - appalti, arrivano le norme sblocca ricorsi
Il Governo punta a velocizzare i tempi in caso di ricorso su una gara d’appalto.
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Anche il tema della giustizia nei nostri bandi di gara è destinato a entrare nella manovra. L’esecutivo ha, infatti, preparato un pacchetto di norme con l’obiettivo di disincentivare le liti temerarie che così di frequente rallentano l’aggiudicazione definitiva dei contratti alle imprese.
Ma non solo. L’altra misura allo studio prevede la possibilità di tagliare i tempi entro i quali i giudici dovranno definire le controversie tramite sentenza, attivando una nuova forma di decisione semplificata che impedisca le sospensive.
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Il problema dei tempi
La questione è nota: troppo spesso le gare vengono frenate, in fase di aggiudicazione, dai ricorsi delle imprese che sono arrivate indietro in graduatoria. Questo allungamento dei tempi costringe a perdere mesi spesso preziosi che si riflettono sui cantieri, nel caso dei lavori.
Non è la prima volta che l'esecutivo punta a sbloccare questa fase delle gare. Anche se in passato non è mai riuscito a incidere realmente sui problemi esistenti.
Le sanzioni per le liti temerarie
Per questo motivo arriveranno una serie di misure pensate proprio per colpire le imprese che fanno troppo facilmente ricorso, minando la sicurezza del sistema.
Le liti temerarie potranno, allora, portare a una sanzione massima che arriverà fino al 5% del valore dell’appalto, con una crescita di quattro punti rispetto all’attuale un per cento.
Il Codice appalti e il rating di impresa
Un intervento che arriva anche perché le norme sul rating di impresa, immaginate nei mesi scorsi nell’ambito del Codice appalti, sono rimaste bloccate.
Difficile valutare gli elementi del curriculum dell’azienda in fase di gara. Soprattutto se questi elementi riguardano pratiche formalmente legittime, come per l’appunto le impugnative. Per questo motivo è stata scelta una strada differente.
Gli altri interventi
Questo aumento delle sanzioni fino a un massimo di cinque punti non risolve, però, il problema. Spesso, infatti, dimostrare che la lite è temeraria è molto complesso, soprattutto per le procedure ad alto grado di difficoltà.
Quindi, il Governo ha deciso di ragionare in maniera più complessiva sulla questione dei tempi consentiti alle imprese per impugnare i bandi.
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Sentenze in 30 giorni
Quando una controversia arriva al giudice amministrativo, allora, questo dovrà decidere chi ha ragione in tempi strettissimi, tramite una sentenza semplificata che andrà presentata al massimo nel giro di 30 giorni.
In questo modo, già nel giro di un mese sarà possibile passare dall’aggiudicazione provvisoria alla firma effettiva del contratto, senza bloccare il sistema a tempo indeterminato.
La responsabilità dei dirigenti
E non è tutto. Già oggi, infatti, è teoricamente possibile procedere alla firma dei contratti in attesa dei Tar. Il problema è che questo comporta una responsabilità amministrativa e contabile a carico del dirigente che assume questa decisione. Molti, quindi, preferiscono aspettare e non impegnarsi in prima persona.
L’idea, per rendere più semplice questa pratica e completare il pacchetto, è che le ipotesi di responsabilità amministrativa dovrebbero diventare molto ridotte. Restando confinate ai casi di dolo o di colpa grave.