Horizon 2020 – NEVERMIND, progetto ricerca italiano contro depressione
Intervista a Enzo Pasquale Scilingo sul progetto NEVERMIND coordinato dall’Italia nell’ambito del programma Ue Horizon 2020
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Una maglietta sensorizzata per prevenire l'insorgenza della depressione nei pazienti già colpiti da patologie gravi. Questa l’idea alla base del progetto NEVERMIND (NEurobehavioral predictiVE and peRsonalized Modeling of depressIve symptoms duriNg primary somatic Disorders through ICT-enabled, self-management procedures), coordinato dall’Università di Pisa e cofinanziato dal programma Ue Horizon 2020.
Il progetto è stato scelto nell’ambito del bando H2020-PHC-2015-single-stage (topic: PHC-28-2015 - Self management of health and disease and decision support systems based on predictive computer modelling used by the patient him or herself) e ha ottenuto oltre 4,9 milioni di euro.
Enzo Pasquale Scilingo, professore di bioingegneria e vicedirettore del Centro di Ricerca 'Enrico Piaggio' dell’Università di Pisa, ci ha raccontato le caratteristiche di NEVERMIND, di cui è coordinatore.
In cosa consiste il progetto e come è nato?
NEVERMIND è la prosecuzione di un altro progetto europeo, chiamato Psyche, sempre coordinato da noi nel contesto del Settimo Programma Quadro (FP7). Il progetto Psyche aveva l’obiettivo di sviluppare una piattaforma multiparametrica per il monitoraggio del disordine bipolare.
NEVERMIND, invece, si concentra sulla prevenzione della depressione, ancora oggi percepita come uno stato d’animo che attiene alla sfera privata dell’individuo e non come una vera e propria malattia o un problema sociale, nonostante rappresenti oggigiorno la terza causa di morte nei Paesi occidentali. Si tratta di una patologia complessa, che colpisce l’intero sistema mente/corpo e spesso si manifesta in seguito all’insorgenza o al peggioramento di altre malattie gravi quali infarto del miocardio, amputazione di un arto, cancro e disfunzioni renali.
Purtroppo, ad oggi, non esistono ancora esami clinici specifici in grado di diagnosticarne in modo obiettivo l'insorgenza e, conseguentemente, di monitorarne la prognosi. Al momento, infatti, la diagnosi di depressione viene fatta da uno psichiatra durante una seduta in cui il paziente riferisce i propri sintomi. Talvolta però questi sono falsati da un'errata percezione da parte dei pazienti e questo rende più difficoltoso individuare i sintomi della malattia.
In questo contesto si inserisce il progetto NEVERMIND che riunisce Università ed aziende di 6 Paesi europei (Germania, Italia, Portogallo, Regno Unito, Spagna e Svezia), con l’obiettivo di creare un sistema tecnologico innovativo ed efficace per prevenire l'insorgenza della depressione nei pazienti già colpiti da patologie gravi, creando un sistema in cui ingegneri, medici e psicologi collaborano nel monitoraggio e nella diagnosi.
Grazie ad una maglietta sensorizzata, provvista di elettrodi nel tessuto, verranno monitorati i parametri vitali del paziente, nello specifico la sua attività cardiaca, attività respiratoria, attività fisica.
L’uso della maglietta sensorizzata è molto semplice: ai pazienti verrà chiesto di indossarla almeno un paio di ore prima di andare a letto e durante il riposto notturno. La mattina seguente i pazienti potranno togliere la maglietta, staccare la parte elettronica, delle dimensioni di una scatola di fiammiferi, ed inserirla in un’apposita base che provvederà ad inviare i segnali ad un centro di elaborazione dati remoto.
Qui verranno implementati metodi di analisi avanzati con l’obiettivo di stimare la probabilità dell’insorgenza di sintomi depressivi. Se la probabilità risulterà elevata verrà inviato un feedback sullo smartphone del paziente, provvisto di un sistema di supporto in tempo reale. Il sistema proporrà automaticamente al paziente un trattamento psicoterapico personalizzato, fornendo consigli sullo stile di vita (qualità del sonno, attività fisica, dieta), e guidandolo in sessioni di meditazione (chiamata 'mindfulness') atte al rilassamento ed alla consapevolezza del proprio stato mente/corpo.
L’uso di sistemi indossabili come la maglietta sensorizzata e di tecniche di monitoraggio avanzate sarà quindi in grado di fornire dati obiettivi e di permettere la formulazione di diagnosi che non si basino unicamente sulla percezione dei pazienti. Per esempio, la maglietta sarà in grado di dire quante ore il paziente ha dormito e soprattutto come ha dormito. In aggiunta, le informazioni fornite dalla maglietta sull'attività cardiaca, respiratoria e motoria concorreranno alla costruzione di un modello che permetterà di predire l'insorgenza di sintomi depressivi e predisporre trattamenti di intervento personalizzati.
Scopo finale del progetto NEVERMIND è rendere disponibile a tutti un sistema di monitoraggio semplice da usare ed a basso costo. Sistema che, in futuro, potrà anche interfacciarsi con sistemi di monitoraggio cardiaco già alla portata di tutti, come smart-watch o holter ECG di uso corrente.
Come siete venuti a conoscenza della call e quali difficoltà avete incontrato nella presentazione del progetto?
Siamo molto attivi nell’ambito dei progetti europei e negli ultimi 15 anni siamo sempre stati coinvolti in iniziative europee sia come coordinatori che come partner.
Quanto alle difficoltà, come avviene in generale nella stesura di un progetto europeo, hanno riguardato soprattutto l’attività di coordinamento tra i partner e nell’individuazione dei rispettivi ruoli.
Quali sono i fattori di successo per la presentazione di una proposta progettuale nell’ambito del programma Horizon 2020?
I fattori di successo sono fondamentalmente la ricerca di un’idea vincente, ambiziosa e fattibile e la capacità di dimostrare di avere un background tecnico e scientifico credibile per la realizzazione degli obiettivi proposti.
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