Agenda digitale: il parere di Regioni e imprese su strategia banda ultralarga

Banda ultralarga e crescita digitaleRegioni e imprese guardano con favore alle strategie per la banda ultralarga e per la crescita digitale approvate dal Consiglio dei Ministri martedì, ma chiedono certezze sull'adozione degli strumenti operativi a sostegno degli investimenti e sulla governance.

L'obiettivo delle strategie per la banda ultralarga e per la crescita digitale è colmare il ritardo dell'Italia in termini di digitalizzazione sul fronte delle infrastrutture e dell'offerta di servizi. Il primo documento punta quindi a garantire, entro il 2020, la copertura a 30 Mbps all'intera popolazone italiana e quella a 100 Mbps all’85% dei cittadini, mentre il secondo intende promuovere la digitalizzazione della Pa e la sottoscrizione di abbonamenti in ultrabroadband.

Per raggiungere questi obiettivi e stimolare gli investimenti privati il Governo prevede di attivare una serie di incentivi fiscali e finanziamenti agevolati, in aggiunta al credito d'imposta IRES e IRAP per la realizzazione di reti di comunicazione elettronica a banda ultralarga previsto dallo Sblocca Italia, e di istituire un Fondo di garanzia e un Fondo dei fondi aperto a investitori istituzionali.

Le richieste delle Regioni

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome si era già pronunciata sulle due strategie con un contributo approvato nel luglio 2013 e con un parere dell'agosto 2014 che guardava alle possibili sinergie con la programmazione dei fondi europei 2014-2020. A dicembre all'interno della Conferenza è stato istituito un tavolo di coordinamento permanente per l’Agenda digitale, che ha elaborato la posizione delle Regioni inviata in questi giorni dal presidente Sergio Chiamparino al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, al ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione Marianna Madia e al Direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale Alessandra Poggiani.

Secondo le Regioni, il digitale e l'ICT rappresentano un fattore di innovazione congiunto dei processi economici, sociali e istituzionali, che ha impatto sullo produzione di beni e servizi, quanto sulla semplificazione burocratica e sulla trasparenza amministrativa, e devono essere quindi priorità trasversali alle diverse politiche nazionali e regionali.

La prima raccomandazione è quindi quella di definire precisamente le risorse disponibili e le azioni previste, con relativo cronoprogramma, ma anche i ruoli e compiti, con particolare riferimento anche alle competenze affidate alle Regioni e alle Province autonome in termini di coordinamento con gli attori sociali ed economici che agiscono a livello locale.

L'attuazione delle strategie per la banda ultralarga e per la crescita digitale deve inoltre superare la frammentarietà spesso connessa ai progetti finanziati con risorse nazionali, regionali o europee, attraverso:

  • una regia unitaria e stabile che preveda un sistema di condivisione continua tra Regioni, Governo centrale e istituzioni territoriali;
  • la specializzazione e l’integrazione delle iniziative dei vari territori;
  • interventi significativi sulle competenze digitali manageriali (e-leadership) e per la gestione di programmi e dei progetti legati all’ICT;
  • la complementarietà tra Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), prevedendo anche la possibilità di utilizzare entrambi i fondi nello stesso territorio comunale laddove necessario.

La Conferenza chiede inoltre al Governo di favorire la condivisione delle soluzioni digitali già sperimentate sul territorio nazionale e di sviluppare, insieme all'AgID, modelli validi per tutte le Regioni.

Il punto di vista delle imprese

Il giudizio del mondo imprenditoriale sulle strategie approvate dal CdM è sostanziamente positivo, anche se non mancano alcune preoccupazioni.

La scelta di lavorare parallelamente sulle infrastrutture e sulla domanda è stata commentata positivamente dal presidente di Confidustria digitale Elio Catania, secondo cui finalmente c'è “un piano che mette al centro della politica di crescita la trasformazione digitale del Paese, puntando non solo allo sviluppo dell’infrastrutturazione Tlc, ma anche ad accelerare tutte quelle azioni, in primis lo switch off della Pa, indispensabili per stimolare la domanda, vero digital divide italiano”.

Catania guarda con favore anche alla scelta della neutralità tecnologica, che definisce “la chiave per favorire la piena collaborazione dell’industria ICT, ponendo le condizioni per stimolare la competizione di mercato a beneficio dell’innovazione”.

Sulla stessa linea l'amministratore delegato di Fastweb Alberto Calcagno, che si dice soddisfatto soprattutto perchè il piano si concentra sul superamento degli obiettivi di copertura e diffusione della banda ultralarga dell'Agenda digitale europea, ma lascia agli operatori la scelta sugli standard tecnologici con cui raggiungerli. Giudizio positivo anche per Wind, secondo cui il piano fissa “obiettivi chiari e individua le risorse per realizzare la banda ultralarga in Italia”, che “dovrà essere aperta a tutti gli operatori e con regole che assicurino piena parità di accesso”.

I dubbi riguardano soprattutto i provvedimenti che dovranno dare attuazione a quanto previsto nei documenti strategici, in particolare l'istituzione del fondo di garanzia, del fondo dei fondi e dei voucher a favore degli utenti.

In più, resta da chiarire il concetto di 'servizio universale' applicato al digitale, dal momento che la strategia per la banda ultralarga non lo collega esplicitamente ai 30 Mbps. Infine, anche sul tema della convergenza del prezzo per i collegamenti in fibra ottica realizzati con sovvenzioni statali al prezzo collegamenti in rame le imprese aspettano un provvedimento ad hoc che chiarisca le intenzioni del Governo.

Links
Strategia per la banda ultralarga
Strategia per la crescita digitale
Posizione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in materia di politiche per le agende digitali, la crescita digitale, la strategia per la banda ultra larga nella programmazione 2014-2020

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