Emilia-Romagna: Progetto strategico nel settore del commercio 2009-2011

Il progetto strategico nel settore del commercio per il triennio 2009-2011 intende sperimentare un modello di intervento che risponda all’esigenza di attivare processi complessivi e integrati di sviluppo del settore, in coerenza ai precedenti Programmi, finanziati sia con risorse regionali che statali. Lo stanziamento finanziario previsto dal progetto ammonta a 7.746.312 euro, di cui 1.549.262 euro sono previsti dal cofinanziamento regionale per ciascuna delle tre annualità.
La Regione Emilia-Romagna ha promosso un processo di qualificazione, innovazione ed ammodernamento della rete distributiva degli esercizi commerciali di minori dimensioni (esercizi di vicinato) attraverso l’individuazioni di strumenti specifici di intervento, in particolare i Progetti di valorizzazione commerciale e i Programmi di intervento locali per la promozione e l’attivazione di centri commerciali naturali, nell’ambito delle LL.RR. 41/97 e 14/99 e loro successive modifiche.
La diffusione delle nuove forme distributive – in primo luogo la grande distribuzione, gli shopping centers, le grandi superfici specializzate, ecc. – ha determinato una modernizzazione del comparto che va tuttavia armonizzata con la rete distributiva tradizionale, che fornisce elementi caratteristici dell’ambiente urbano e fattori di primaria importanza ai fini di una migliore vivibilità urbana.
Si rende pertanto necessario:
  • organizzare una strumentazione ampia, diversificata, accessibile ed efficiente, dalla quale le imprese e i territori possano attingere secondo mix appropriati alle loro caratteristiche e necessità;
  • rafforzare e qualificare le imprese commerciali favorendo l’armonica integrazione tra le diverse tipologie distributive e puntando alla rivitalizzazione dei centri storici e minori;
  • promuovere il ruolo dei centri di assistenza tecnica di cui all’art. 23 del DLgs n. 114 del 1998, autorizzati dalla Regione, quali “facilitatori” per le imprese nella fase di definizione, realizzazione e gestione dei programmi di intervento e quali soggetti attuatori di iniziative di gestione coordinata di “centri commerciali naturali”.
Per rispondere all’esigenza di orientare e sostenere interventi che garantiscano una qualificazione dell’offerta distributiva nei “luoghi tradizionali” del commercio nonché un’armonica integrazione del commercio con altri settori (con particolare riferimento alla cultura, all’ambiente, alle produzioni di qualità) è necessario identificare gli obiettivi e le strategie di azione in modo tale da orientare i soggetti pubblici e privati verso un metodo di lavoro improntato alla massima collaborazione e concertazione e basato su una costante informazione reciproca sugli interventi che abbiano attinenza o riflessi rispetto alle politiche di riqualificazione.
Al tal fine occorre:
  • fornire la necessaria informazione circa l’attività di programmazione degli interventi e l’attuazione dei medesimi attraverso strumenti partecipativi e di concertazione che coinvolgano i vari soggetti pubblici e privati interessati;
  • semplificare le procedure per l’accesso ai benefici previsti dalle varie forme di incentivazione;
  • rendere più incisivo il ruolo dei centri di assistenza tecnica al fine di introdurre processi di qualificazione e di innovazione, in particolare per quanto attiene la gestione coordinata dell’offerta commerciale insediata in una area identificata.
Alla luce delle considerazioni sviluppate, per poter attivare processi di rivitalizzazione del sistema distributivo nei contesti urbani, rurali e montani è necessario strutturare azioni integrate che coinvolgano i soggetti pubblici e le imprese al fine di rendere maggiormente competitiva l’offerta commerciale.
Al fine del miglior perseguimento delle strategie individuate, il progetto strategico si articola in due azioni:
  • Azione 1 – Valorizzazione dell’offerta commerciale nei contesti “fragili”:
    con tale azione si persegue la promozione e l’attivazione di livelli di servizio adeguati a garantire una migliore vivibilità in tali aree, attraverso una riqualificazione delle attività esistenti, degli spazi fisici dei contesti di riferimento, lo sviluppo di esercizi polifunzionali. L’azione ha come destinatari le imprese del commercio – singole o associate – che realizzano progetti promossi, sviluppati e coordinati dai centri di assistenza tecnica e concertati con le Amministrazioni pubbliche. Gioca un ruolo determinante in tale contesto la figura del centro di assistenza tecnica, quale soggetto di integrazione e coordinamento del progetto, in quanto svolge un fondamentale ruolo di "promotore" e "facilitatore" per la realizzazione degli interventi. . I soggetti beneficiari della presente azione sono:
    - le piccole imprese del commercio, anche su aree pubbliche, e della somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, con sede legale ed operativa nella regione Emilia-Romagna, in forma singola o associata;
    - i centri di assistenza tecnica di cui all’art. 23 del DLgs 114/98.
    Il contributo in conto capitale è concesso, nel rispetto del regolamento “de minimis” (CE) n. 1998/2006, nella misura minima
    del 20% e massima del 50% delle spese ammesse e comunque fino ad un massimo di 25.000 euro per le singole imprese ed 100.000 euro per gli organismi associativi;
  • Azione 2 – Progetti di valorizzazione commerciale di centri storici, aree urbane centrali e zone a forte vocazione commerciale:
    l’obiettivo di tale azione è la riqualificazione e la rivitalizzazione di centri storici, di aree urbane centrali e di zone a forte vocazione commerciale intese come aree aventi caratteristiche omogenee per le quali soggetti pubblici e privati propongono interventi al fine di potenziarne la competitività e l’attrattività. La ristrettezza delle risorse finanziarie e l’esigenza di stimolare comunque interventi sinergici tra pubblico e privato finalizzati a qualificare la rete distributiva in rapporto al territorio dove questa è localizzata, impone di orientare l’azione su progetti strategici di riqualificazione che possano costituire esempi emblematici, riproducibili anche in altre realtà della regione. Le iniziative previste in tale azione devono consistere in un progetto promosso da Amministrazioni comunali ed imprese del commercio opportunamente associate, le cui relazioni ed impegni debbono risultare da una convenzione, in modo da individuare l’area interessata e coordinare i rispettivi interventi per il raggiungimento degli obiettivi comuni. I soggetti beneficiari della presente azione sono:
    - forme associate di piccole imprese del commercio, anche su aree pubbliche, di esercenti la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande , con sede legale ed operativa nella regione Emilia-Romagna;
    – i centri di assistenza tecnica di cui all’art. 23 del DLgs 31 marzo 1998, n. 114;
    – i Comuni, le Unioni di Comuni, le Comunità Montane, il Circondario di Imola e i Comuni capofila delle Associazioni intercomunali costituite ai sensi della L.R. 11/01.
    Ai soggetti privati è riconosciuto un contributo in conto capitale, nel rispetto del regolamento “de minimis” (CE) n. 1998/2006, nella misura minima del 20% e massima del 50% delle spese ammesse e comunque fino ad un massimo di 100.000 euro. Agli Enti pubblici è riconosciuto un contributo in conto capitale nella misura massima del 20% delle spese ammesse e comunque fino ad un massimo di 100.000 euro.
La gestione del presente “Progetto strategico” è affidata alle Province.
Per l’assegnazione delle risorse previste per la realizzazione del presente progetto, si prevede l’emanazione di tre bandi attuativi, di cui uno nel corso dell’anno 2009, e gli altri nel corso degli anni 2010 e 2011, salvo il caso che le Province, sulla base di opportune valutazioni, prevedano la possibilità, qualora esistano graduatorie di riserva relative agli anni 2009 e/o 2010, di scorrere le suddette graduatorie utilizzando i fondi assegnabili per le annualità 2010 e/o 2011.
Sono ammessi esclusivamente i progetti la cui realizzazione abbia avuto inizio dopo l’1/1/2008.
Il secondo bando ed il terzo dovranno essere emanati entro il 31 marzo del 2010 e del 2011, qualora non esistano graduatorie di riserva relative agli anni 2009 e 2010 o qualora le Province ritengano di non avvalersi della possibilità di scorrere le suddette graduatorie. La Regione provvede ad assegnare le risorse previste a seguito di presentazione, entro il 31 ottobre di ciascun anno,del piano degli interventi di livello provinciale.
(Fonte: B.U.R. n. 206 del 3/12/2008, pag. 44 )