A chi si rivolge la Finanza Agevolata?
Gli imprenditori, chi intende costituire una nuova società, i giovani, i non occupati e le donne che intendono avviare un'attività autonoma, i dirigenti e i quadri che si occupano di pianificazione aziendale, di ricerca e di innovazione, rappresentano sicuramente un uditorio molto interessato alle opportunità offerte dalla finanza agevolata.
Ma la finanza agevolata offre interessanti opportunità anche a chi opera nel terzo settore, nel mondo dello spettacolo, nelle ong, nel variegato mondo dell'associazionismo ambientale, culturale, sindacale e nella cooperazione internazionale.
Gli stessi mondi della scuola, dell'università, della ricerca "pura" hanno a che fare con la finanza agevolata. Si pensi ad esempio ai programmi europei di scambio per studenti e ricercatori.
Amministratori e dirigenti di enti locali e regionali (comuni, comunità montane, parchi etc.) hanno tutto da guadagnare da un corretto utilizzo della finanza agevolata, nell'interesse dello sviluppo dei territori e degli ambiti di competenza a loro assegnati. Nel settore pubblico gli aiuti possono toccare un ambito molto vasto di interventi: dal sostegno ai gemellaggi internazionali alla realizzazione o miglioramento di aree protette; dalla realizzazione di infrastrutture turistiche agli interventi formativi sul personale, etc.
La finanza agevolata interessa anche ai c.d. intermediari, commercialisti e consulenti che affiancano le imprese e gli enti e che hanno quindi la necessità di restare costantemente aggiornati al fine di offrire un servizio migliore.
La finanza agevolata può essere utilizzata intelligentemente anche come strumento di marketing: un'azienda che vende software può informare tempestivamente i propri clienti di un bando che agevola l'innovazione informatica.
A Cosa serve la Finanza Agevolata?
Per quanto riguarda le imprese, la finanza agevolata sostiene sopratutto i seguenti "assi" di investimento e di spesa:
la creazione di nuove imprese, gli investimenti iniziali, le prime spese di gestione;
gli investimenti produttivi (macchinari, attrezzature) e le scorte (queste ultime quasi sempre subordinate alla presenza di investimenti strumentali e in misura percentuale non rilevante rispetto all'investimento complessivo);
gli investimenti immobiliari destinati all'attività aziendale;
le attività di ricerca e di sviluppo precompetitivo di prodotto e/o di processo;
le attività finalizzate all'internazionalizzazione dell'impresa (missioni commerciali all'estero, partecipazione a fiere, apertura di filiali all'estero, creazione e/o rafforzamento di joint venture, partecipazione a gare di appalto internazionali;
le attività di marketing (spesso subordinate alla contemporanea presenza di investimenti in altri ambiti);
le attività formative a favore dei propri dipendenti;
l'ottenimento di certificazioni di qualità;
le spese per la sicurezza sul luogo di lavoro e per la tutela ambientale.
Nel settore del no profit, della cultura, dello spettacolo e dell'associazionismo in genere, spesso si riscontra la presenza di agevolazioni che contribuiscono a finanziare direttamente l'attività specifica del beneficiario.
Per gli enti locali e in particolar modo per i comuni, esistono agevolazioni per ogni ambito di attività. Ad esempio, contributi per progetti legati a riqualificazioni urbane, ad iniziative culturali, all'ambito bibliotecario, al miglioramento ambientale, etc.