Nuovi modelli di funding per le scuole - si puo' riqualificare senza aumentare la spesa pubblica?

Scuola

La messa in sicurezza e la riqualificazione delle scuole dovrebbero essere una priorità della politica economica

La questione della messa in sicurezza e riqualificazione degli edifici scolastici è oggetto di grande attenzione da parte dei cittadini e dei media.

L’urgenza di affrontare tale questione è confermata non solo da diversi fatti di cronaca, ma anche dalle statistiche ufficiali dell'ISTAT e dell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica.

I dati del MIUR di fonte Anagrafe dell’Edilizia Scolastica aggiornati al 2015 evidenziano che il 45% delle scuole italiane non è in possesso di un certificato di agibilità e/o abitabilità, circa il 54% degli edifici non è dotato di un certificato di prevenzione incendi, il 32% di un certificato di collaudo statico.

Anche la recente indagine sui ritardi del sistema scolastico di Save the Children - “Illuminiamo il futuro 2030. Obiettivi per liberare i bambini della povertà educativa” - ricorda che, in base ai dati dell’Indagine dell’OCSE PISA del 2012, circa il 60% degli studenti italiani di 15 anni frequenta scuole non sicure e/o non adeguatamente dotate di servizi elettrici e di riscaldamento.

Un dato significativo anche perchè il fenomeno non presenta la consueta polarizzazione Nord-Sud, ma interessa in maniera davvero preoccupante anche diverse regioni del Nord.

La riqualificazione funzionale degli edifici scolastici nel PON Per la Scuola 2014-2020

La riqualificazione e l'ammodernamento funzionale delle scuole rientrano tra le questioni centrali affrontate dal PON “Per la Scuola” 2014-2020 gestito dal MIUR, in particolare dell’Asse II cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).

L’ammodernamento funzionale degli edifici scolastici, peraltro, si lega a due altri temi di grande attualità, ossia la digitalizzazione delle scuole e un migliore utilizzo degli edifici scolastici anche per attività non legate alla didattica, che possano rafforzare la funzione sociale in senso lato delle scuole (prospettiva “smart school”).

Nel PON “Per la Scuola” viene evidenziato che esso “interverrà sulla riqualificazione degli edifici scolastici nelle sole regioni meno sviluppate, agendo prioritariamente sulle scuole che manifesteranno le maggiori criticità [...]. Gli interventi PON volti all’adeguamento di spazi didattici modulari e flessibili in un’ottica “smart school” potranno invece riguardare l’intero territorio nazionale”. Vanno in questa direzione i Risultati Attesi (azioni) 10.7 e 10.8 nell’ambito dell’Asse II “Infrastrutture per l’istruzione”.

Ma per riqualificare le scuole e ampliarne la funzione sociale in una prospettiva “smart school”, sia le risorse pubbliche nazionali stanziate dal programma di riforma “La Buona Scuola” (Legge n. 107-2015), sia quelle aggiuntive del PON “Per la Scuola” non sono sufficienti. E’ ormai tempo di sperimentare anche per il sistema scolastico dei nuovi modelli di funding delle politiche pubbliche.

Nuovi modelli di funding per le scuole

In una fase in cui in tutti i Paesi occidentali le amministrazioni pubbliche sono oggetto di continue riforme volte a renderle sempre più efficienti in modo da ridurre la spesa pubblica, alcuni governi, soprattutto nei paesi anglosassoni e nel Nord Europa, stanno sperimentando nuovi partenariati pubblico-privato per continuare a finanziare i servizi di pubblica utilità anche a fronte della riduzione dei bilanci pubblici.

Anche in Italia, pertanto, andrebbe avviata la sperimentazione di quelle proposte che rimarcano l’importanza di un deciso rilancio della finanza di progetto o la necessità di applicare nuovi modelli di funding delle politiche pubbliche. Si pensi al crowdfunding per la Pubblica amministrazione e ai modelli di esternalizzazione di servizi pubblici informati a clausole pay-for-success, quali quelle previste dai Social Impact Bonds.

Il tema della finanza di progetto è certamente delicato. Fin dagli anni Novanta, anche in Italia, si è dibattuto sull’importanza di un coinvolgimento dei privati nel finanziamento delle opere pubbliche. Tuttavia numero, dimensioni finanziarie ed efficacia delle operazioni di project financing continuano a destare più di qualche perplessità sulla reale efficacia di questo strumento in Italia.

Non a caso FASI organizza a Roma, il prossimo 12 novembre, un workshop su finanza di progetto e nuovi modelli di partenariato pubblico-privato, volti sia a rilanciare gli investimenti pubblici, sia a favorire una spesa più rapida ed efficace delle risorse della programmazione 2014-2020.

In relazione al tema specifico di questo articolo, appare quasi scontato rimarcare quanto lo strumento della finanza di progetto potrebbe essere importante per mettere in sicurezza e riqualificare le scuole, dotandole di connessioni Internet veloci e delle più avanzate dotazioni hardware e software per migliorare la didattica e renderla più coinvolgente per gli studenti.

Per quel che concerne l’applicazione di modelli di funding innovativi delle scuole vanno rimarcati due aspetti:

  • tutte le scuole italiane necessitano ormai di ulteriori contributi, su base volontaria, da parte dei genitori, per delle forniture che non riescono più a garantire con i fondi pubblici. Si tratta di una forma “auto-gestita” dalle famiglie di fundraising. Diversi esperti di fundraising, non a caso, stanno avviando delle sperimentazioni con gli istituti scolastici. I tempi sembrano ormai maturi per tentare di incanalare queste pratiche spontanee di fundraising verso forme di “cittadinanza attiva” più strutturate. In questa luce, la previsione contenuta nella riforma “La Buona Scuola” di una fiscalità di vantaggio per i privati che effettuano delle erogazioni liberali a favore delle scuole (“school bonus”) va salutata come un'innovazione legislativa potenzialmente molto utile;
  • nei paesi anglosassoni e in quelli nordeuropei, anche nel settore della istruzione pubblica, si stanno sperimentando già da tempo nuove modelli di funding delle scuole, che vanno da nuove forme molto particolari di “partenariato pubblico-privato” denominate Social Impact Bonds al crowdfunding (finanziamento di progetti di supporto alle scuole pubbliche tramite piattaforme online di crowdfunding).

Link
MIUR – PON Scuola 2014-2020, contributi per ambienti digitali

Scuola - i laboratori per l'innovazione e l'occupabilita'

Author: Cali4beach / photo on flickr