Bonus: a che punto siamo. Bene bonus auto, baby sitter e cashback, male il superbonus

BonusTra i tanti bonus messi a disposizione per incentivare la spesa durante la pandemia, alcuni hanno avuto grande successo. E’ il caso di bonus auto, bonus baby sitter e cashback. Il superbonus, al contrario, è partito tardi e non promette bene.

I bonus in Manovra in ritardo

A fare il punto sull’andamento dei bonus governativi messi a disposizione dal governo per sostenere la domanda in un momento di pesante crisi è l’Osservatorio conti pubblici italiani.

Quali bonus sono andati bene?

Ecobonus auto

A tirare maggiormente sono l’ecobonus auto, introdotto nel 2019 e modificato e rifinanziato nel corso del 2020. 

Il budget per il 2021 è di 732 milioni. Di queste risorse sono disponibili al 25 febbraio 473 milioni e sono state utilizzate per il 36%.

Le agevolazioni che più stanno interessando i consumatori sono quelle per acquisti di veicoli a zero emissioni non esclusivamente elettrici e di veicoli con emissioni comprese tra i 61 e i 135 g/km di CO2: i fondi per i primi sono terminati, mentre quelli per i secondi sono stati usati al 58%. Di questo passo, si legge nella nota dell’Osservatorio, è ragionevole aspettarsi che le risorse per il 2021 verranno impiegate totalmente.

Bonus internet e pc

Grande richiesta anche per il cosiddetto voucher internet o bonus pc: dei 200 milioni a disposizione ne sono stati utilizzati 62, il 30% del totale. A questi vanno aggiunti 20 milioni prenotati ma non ancora spesi. 

La misura è partita a novembre 2020, quindi ha prodotto tali risultati in tre mesi e mezzo e dovrebbe durare fino a esaurimento delle risorse e non oltre l’anno dall’introduzione. Tenendo conto di ciò e ipotizzando, inoltre, che i bonus prenotati vengano tutti attivati e che il ritmo si mantenga costante nei successivi trimestri (circa 50 milioni per trimestre), la misura riuscirebbe a utilizzare tutte le risorse messe a disposizione entro un anno dall’introduzione.

Cashback

Boom per il cashback, lo strumento previsto dalla Manovra 2021 e partito il 1° gennaio per incentivare gli acquisti nei negozi con pagamenti elettronici. 

Le risorse stanziate per la fase sperimentale (tra l’8 e il 31 dicembre 2020), pari a 227,9 milioni, sono state utilizzate quasi completamente, per 222,6 milioni di rimborsi a favore di oltre 3,2 milioni di persone (su 5,8 milioni di iscritti).

Per quanto riguarda il 2021 e il primo semestre del 2022, le risorse a disposizione sono pari a circa 4 miliardi, egualmente ripartite per i tre semestri. Finora è stato utilizzato il 5,2% delle risorse complessivamente disponibili.

Il numero di iscritti è aumentato di 1,8 milioni in due mesi; con questo ritmo arriverebbe a 11 milioni in sei mesi e, considerato il più lungo arco di tempo per effettuare le transazioni minime necessarie, gli aventi diritto al rimborso potrebbero eccedere (in percentuale) quelli della fase sperimentale. 

Buono mobilità

Bene anche il bonus mobilità o bonus bici, quello cioè per l’acquisto di biciclette, monopattini elettrici e altri mezzi di trasporto sostenibili. La misura è stata oggetto di polemiche a causa del “click-day” del 3 novembre, che in pochissimo tempo ha esaurito tutti i fondi messi a disposizione. 

In realtà, però, secondo un rapporto del Ministero dell’Ambiente del 15 dicembre 2020, sono stati spesi effettivamente 170 milioni in questa prima fase, poiché richieste per 44 milioni non sono state accettate per diversi motivi. Per la seconda fase, che è durata dal 14 gennaio al 15 febbraio, la Manovra 2021 ha stanziato ulteriori 100 milioni di euro (che si aggiungono ai 45 inutilizzati nella prima fase). 

Rispetto alle risorse complessive, pari a 315 milioni, l’utilizzo è attualmente al 54%. Ipotizzando che per le nuove risorse ci sia lo stesso grado di utilizzo delle passate, la percentuale di utilizzo complessiva sarebbe del 79%.

Bonus baby sitter

Sicuro successo e probabile replica per il bonus baby sitter, che prevede la possibilità di richiedere, in alternativa al congedo parentale, un contributo per l’acquisto di servizi di baby-sitting o, dal decreto Rilancio in poi, per il pagamento delle rette dei centri estivi.

Il numero di domande inviate al 21 gennaio è pari a 1,3 milioni; ipotizzando un valore medio di 860 euro, la spesa complessiva ammonterebbe a circa 1,1 miliardi. L’utilizzo sarebbe del 70% dello stanziamento, pari a 1,6 miliardi.  

Quali bonus sono andati male?

Bonus vacanze 

1,89 milioni di richieste per il bonus vacanze, pari a 829,4 milioni di euro, 440 euro per bonus in media. I bonus già utilizzati sono pari a circa 335 milioni (tenendo conto dell’importo medio di 440 euro) a fronte di 2,4 miliardi stanziati per il 2020 e il 2021. 

La misura, quindi, appare poco utilizzata rispetto a quanto preventivato: finora solo il 14% delle risorse messe a disposizione è stato speso. Visto che la scadenza per l’inoltro delle richieste era il 31 dicembre 2020, se anche venissero spesi tutti i buoni generati entro la scadenza per la fruizione (attualmente il 30 giugno 2021), le risorse utilizzate corrisponderebbero solo al 35% di quelle disponibili.

Bonus tv

Il bonus tv, partito il 18 dicembre 2019, ha portato a un anno dalla sua introduzione all’acquisto di 300 mila dispositivi tra tv e decoder, per 15 milioni di euro erogati; dopo due mesi, al 16 febbraio, gli acquisti sono pari a 415 mila, per un valore complessivo di 21 milioni. 

Visto l’incremento delle risorse previsto per il 2021 dalla recente legge di bilancio, le risorse complessive per il bonus tv sono pari a 251 milioni. La quota di risorse già utilizzate, quindi, è l’8,3%. Se l’andamento delle richieste dovesse continuare con questo ritmo (maggiori bonus per 6 milioni di euro in due mesi), al 31 dicembre 2022 si avrebbero richieste per circa 90 milioni complessivi, pari al 35% delle risorse.

Superbonus

Male la maxi-detrazione del 110% per gli interventi edilizi. I crediti d’imposta maturati dall’inizio del provvedimento (luglio 2020) fino all’8 febbraio ammontano a 340 milioni (2,3% dei maggiori oneri previsti).

La lentezza iniziale potrebbe essere in parte imputata alla minore spesa che ha caratterizzato i primi mesi in cui è diventata operativa; il ritmo delle richieste, infatti, è aumentato a inizio 2021: in un mese ci sono stati nuovi crediti d’imposta per 140 milioni. Ipotizzando che questo ritmo venga mantenuto fino a giugno 2022, l’utilizzo potenziale sarebbe del 19%, comunque molto basso. 

Infatti, va sottolineato che contribuiscono alle poche richieste anche l’eccesso di burocrazia e la complessità normativa: secondo un’indagine svolta da mUp Research e Norstat per Facile.it, oltre 3 milioni di italiani che erano interessati alla misura hanno poi rinunciato per la quantità di documenti necessaria, mentre più di 6 milioni ha dichiarato di non capire bene come funzioni l’agevolazione.