Legge di Bilancio 2019 - la stroncatura di ANCI

Legge di Bilancio 2019Se si esclude il bando periferie, la lettura che ANCI propone della Legge di Bilancio 2019 è tutt’altro che positiva. Ecco cosa non piace agli Enti locali.

Legge bilancio 2019 - ecco le misure per il rilancio degli investimenti

La valutazione complessiva dei Comuni sulla legge di bilancio non può essere positiva, nonostante vi siano misure favorevoli e significative su alcuni versanti. Prende il via con queste parole la nota di lettura sulle norme di interesse degli Enti locali nella Legge di Bilancio 2019 fornita dall’Associazione nazionale dei Comuni italiani (ANCI).

Manovra 2019: ecco cosa prevede la legge 145-2018

Fondo investimenti enti territoriali: escluse le Città metropolitane

La Legge di Bilancio, ai commi 122 e 123, istituisce un fondo destinato a rilanciare gli investimenti degli enti territoriali, comprese le Regioni.

La dotazione del fondo è di 2,78 miliardi di euro per il 2019, 3,18 miliardi per il 2020, 1,26 miliardi per il 2021, oltre a circa 28 miliardi di euro complessivi tra il 2022 e il 2033, mentre dal 2034 l’importo è fissato in 1,5 miliardi di euro.

Nel 2019 e 2020, nota ANCI, il contributo agli investimenti “diretti e indiretti” delle Regioni determina l’assorbimento di ben 2,5 miliardi l’anno, mentre per il periodo 2019-2033 lo stesso fondo finanzia il contributo annuo di 250 milioni di euro per le sole Province delle Regioni a statuto ordinario per la manutenzione, anche ordinaria, di strade e scuole provinciali.

Ma, sottolinea l’associazione, così com’è formulata la Manovra esclude inspiegabilmente le Città metropolitane dall’accesso al fondo per la manutenzione di strade e scuole pubbliche.

Fondo investimenti amministrazioni centrali: tenere conto degli interventi prioritari

I commi 95-96 e 98 istituiscono un fondo di investimento pluriennale 2019-2033 a favore delle amministrazioni centrali per il rilancio degli investimenti da destinare a programmi settoriali.

ANCI invita il Governo a considerare proposte di programmi settoriali in grado di coinvolgere i Comuni, a partire dal finanziamento della messa in sicurezza delle opere che richiedono un intervento prioritario, tenuto conto del monitoraggio effettuato nei mesi scorsi dai provveditorati interregionali su richiesta del Ministero delle Infrastrutture, in base al decreto-legge che seguì al crollo del Ponte Morandi a Genova.

Contributo 2019 per investimenti comunali in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici

I commi da 107 a 114 disciplinano l’assegnazione di contributi da parte del Ministero dell’Interno ai Comuni, per 400 milioni di euro, per investimenti riguardanti opere di messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale.

L’assegnazione riguarda indistintamente tutti i Comuni fino a 20mila abitanti, con distinzioni in base alla fascia demografica:

  • fino a 2mila abitanti: 40mila euro;
  • tra 2mila e 5mila abitanti: 50mila euro;
  • tra 5mila e 10mila abitanti: 70mila euro;
  • tra 10mila e 20mila abitanti: 100mila euro.

Alla luce della deroga introdotta alla disciplina vigente in materia di affidamenti di appalti di lavori di importo inferiore alla soglia europea nelle more della revisione del codice dei contratti, tutti i Comuni beneficiari del contributo potranno procedere agli affidamenti degli appalti con le seguenti modalità:

  • per importi fino a 40mila euro con affidamento diretto anche senza previa consultazione di due o più operatori economici;
  • per importi pari o superiori a 40mila euro e fino a 150mila euro tramite affidamento diretto previa consultazione, se esistenti, di tre operatori economici;
  • per importi pari o superiori a 150mila euro e inferiori a 350mila euro, mediante procedura negoziata, previa consultazione, sempre ove esistenti, di almeno 10 operatori economici.

A tal proposito l’ANCI ricorda che, per tali affidamenti, non sussiste l’obbligo di aggregazione e dunque i Comuni possono procedere autonomamente, come previsto dall’articolo 37 comma 1 del Codice Appalti. Possono conseguentemente anche realizzare i lavori in amministrazione diretta.

Si salva il bando periferie

Fra i pochi aspetti positivi della Manovra per gli Enti locali, secondo ANCI, c’è il recepimento dell’accordo del 18 ottobre scorso relativo al cosiddetto bando periferie.

Siamo ai commi 913-916 della Manovra, che interviene sulle risorse destinate al programma straordinario per le periferie urbane superando il congelamento delle risorse destinate al bando fino al 2020 previsto dal Milleproroghe. 

> Nota di lettura sulle norme di interesse degli Enti locali nella Legge di Bilancio 2019