COLAF – Italia leader nella lotta alle frodi contro il bilancio UE

Paolo Savona - photo credit: Dipartimento Politiche europeeL'ultima relazione del COLAF rileva nuovi progressi dell'Italia nella prevenzione e la lotta ai fenomeni di frode ai danni del bilancio europeo, con un numero di decisioni giudiziarie adottate superiore alla media UE.

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Tra il 2016 e il 2017 l'importo dei casi di frode e irregolarità registrati in Italia ai danni dei fondi europei si è ridotto del 16%. E' quanto emerso dalla Relazione annuale del Comitato nazionale per la repressione delle frodi nei confronti dell'Unione europea (COLAF), presentata mercoledì in Senato dal ministro per gli Affari europei, Paolo Savona, alla presenza di Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato, Francesco Attardi, comandante del Nucleo della Guardia di Finanza per la repressione delle frodi nei confronti dell'UE, e Beatrice Covassi, capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.

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Dalla Relazione emerge come nel 2017 l'Italia sia stato il Paese con il più alto numero di “decisioni giudiziarie adottate” rispetto alle raccomandazioni indirizzate dall'OLAF, l'organismo europeo antifrode, a seguito di casi di sospetta frode. “L'Italia si conferma il Paese che ha maggiormente ed efficacemente perseguito i fenomeni di frode ai danni del budget europeo, avendo fatto registrare, nel periodo 2010-2017, un indictment rate (58%), ben più elevato della media UE (42%)”, ha dichiarato Savona.

A livello nazionale, le numerose iniziative promosse dal COLAF per favorire con maggiore efficacia la fase di prevenzione dei fenomeni di frode e irregolarità hanno prodotto un decremento del 'tasso d'errore' nell'uso di risorse dei fondi strutturali europei (FESR e FSE) e delle risorse della Politica Agricola Comune (PAC), che conferma una tendenza registrata già negli anni precedenti. Nel 2017, gli importi relativi ai casi di irregolarità/frode si sono ridotti del 16%, da 110 a 92 milioni, quindi in termini assoluti di18 milioni di euro rispetto alla precedente annualità.

Lo scorso anno è proseguita anche l'attività di chiusura, avviata nel 2014, dei casi di irregolarità/frode più datati ancora aperti con la Commissione europea. “L'azione di coordinamento del Nucleo antifrode della Guardia di Finanza – ha precisato il generale Attardi – ha consentito, ad oggi, la chiusura di ben 243 casi per un importo complessivo di oltre 61 milioni di euro, evitando che tale importo venisse rimborsato alla Commissione europea. Si tratta, evidentemente, di un notevole risparmio per il bilancio nazionale di cui siamo particolarmente orgogliosi".

La presentazione del rapporto è stata anche l'occasione per anticipare le future linee strategiche d'intervento del Comitato. In programma, ha anticipato il ministro, la realizzazione di una piattaforma nazionale antifrode, unica ed integrata tra tutte le competenti Amministrazioni coinvolte nei finanziamenti europei, e l'istituzione di tavoli tecnici permanenti con la partecipazione di tutte le Autorità di gestione di fondi europei, dei tecnici del Comitato, del Dipartimento per le Politiche di Coesione della PCM, dell'Autorità Nazionale Anticorruzione e della Guardia di Finanza.

Previste anche una collaborazione con il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC), per promuovere il coinvolgimento degli iscritti nelle attività di controllo di I° livello nell'attuazione di programmi e progetti cofinanziati con risorse UE, e l'attivazione di corsi universitari di alta specializzazione per professionisti in “europrogettazione” al fine di massimizzare la prevenzione dei fenomeni illeciti.

Relazione COLAF 2017