Consumatori – in Italia fiducia ai minimi

Italia sotto la media Ue per fiducia dei consumatori. E' quanto emerge dal quadro di valutazione 2016 dei mercati al consumo.

Fiducia consumatori - Photo credit: Jack Torcello via Foter.com / CC BY-SA © 2016 FOTER.COM Blog Contact Terms Sitemap Privacy Policy

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La Commissione europea ha pubblicato il quadro di valutazione 2016 dei mercati al consumo, strumento che, dal 2008, monitora il giudizio dei consumatori europei sul funzionamento di 42 mercati di beni e servizi per raccogliere elementi in grado di orientare le politiche europee e nazionali. I risultati dimostrano che le prestazioni sono migliorate rispetto all’ultimo quadro di valutazione del 2014. 

Quadro di valutazione 2016: i dati italiani

L'Italia non può definirsi un Paese dei  balocchi per i consumatori: con un punteggio di 77,1 siamo infatti il quintultimo Paese europeo per percezione di efficienza dei mercati di consumo, davanti a Polonia, Spagna, Bulgaria e Croazia, e con 2,7 punti in meno rispetto alla media Ue.

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Le carenze segnalate dai consumatori riguardano sia i mercati dei beni (-1,4 punti rispetto alla media Ue) sia, soprattutto, quelli dei servizi (-3,3 punti). Per quanto riguarda i servizi pesano, in particolare, le valutazioni date al sistema di trasporto pubblico (-11,4 punti rispetto alla media europea), di fornitura d’acqua (-7,8 punti), e sul funzionamento delle poste (7,2 in meno), i peggiori in termini di percezione. 

Malgrado le performance tutt'altro che positive, tra il 2013 e il 2015 il clima di fiducia sull’Italia è migliorato, sia per quanto riguarda i mercati dei beni nel loro complesso, sia per quanto concerne i mercati dei servizi.

I risultati principali del quadro di valutazione 2016

A livello Ue, i risultati complessivi dimostrano che le prestazioni sono migliorate dall’ultimo quadro di valutazione del 2014. I tre mercati dei beni che hanno ricevuto la valutazione più alta sono quello di libri, riviste e giornali, quello dei prodotti d’intrattenimento (ad esempio giocattoli e giochi) e il mercato dei grandi elettrodomestici.

Per quanto riguarda i servizi, in Europa i tre mercati in testa alla classifica sono connessi allo svago e vanno dagli alloggi per vacanze ai servizi culturali e d’intrattenimento e ai servizi per lo sport, quali le palestre.

Progressi significativi anche per i servizi, in particolare finanziari: è aumentata la fiducia dei consumatori nelle banche, nei fondi pensione privati e nei fondi di investimento. Una tendenza positiva osservata a partire dal 2010 e in fase di accelerazione, soprattutto nei servizi finanziari, dove si registrano i maggiori progressi. In base alle valutazioni fornite in una nota della Commissione, si può ritenere che le recenti iniziative legislative in settori quali i conti di pagamento e i mutui e l’impegno per garantire l'effettivo rispetto delle norme e a favore di una maggiore sensibilizzazione comincino a dare i loro frutti. Al tempo stesso, tuttavia, i servizi bancari restano il settore, fra i mercati dei servizi, in cui si riscontrano i risultati più negativi.

Male energia e telecomunicazioni: è in questi settori, tra tutti quelli analizzati, che i consumatori subiscono nel complesso i maggiori danni. Le maggiori differenze tra i Paesi Ue nella valutazione delle prestazioni dei mercati si registrano in quelli dei servizi di fornitura di energia elettrica, della fornitura d'acqua, del trasporto ferroviario, dei mutui e dei servizi di telefonia mobile, che, rispetto ai mercati con risultati migliori, sono meno aperti alla concorrenza transfrontaliera.

Perdono terreno i mercati al dettaglio dei beni di largo consumo, come bevande analcoliche e pane, cereali e pasta, che nelle precedenti edizioni del quadro di valutazione avevano conseguito buoni risultati. Migliora invece notevolmente la valutazione dei consumatori del mercato dei servizi ferroviari.

Infine, è aumentato il numero di consumatori che hanno cambiato fornitore, un'operazione che in alcuni mercati resta però difficoltosa. Per la prima volta il quadro di valutazione prende in esame anche i motivi che hanno impedito ai consumatori di cambiare fornitore: i risultati indicano che, in molti casi, i consumatori sono ancora preoccupati dalle possibili difficoltà comportate dal cambiamento oppure hanno tentato di cambiare, incontrando ostacoli.

Quadro di valutazione 2016 dei mercati al consumo

Photo credit: Jack Torcello via Foter.com / CC BY-SA