Agenda digitale: il successo dell'editoria open source
C’è chi sostiene che Internet sia stata la più grande creazione dell’ultimo secolo. C’è chi, d’altra parte, ritiene invece che abbia determinato la nascita di tutta una serie di problematiche, soprattutto a livello sociale. Un aspetto certamente significativo è stata la nascita dell'editoria open access, avvenuta circa dieci anni fa, con l'obiettivo di favorire la diffusione e la fruizione delle pubblicazioni senza le restrizioni generalmente previste dai contratti editoriali.
Gli obiettivi dell’Agenda Digitale, strategia creata dalla Commissione europea per promuovere un’economia digitale forte entro il 2020, si rispecchiano in quelli dell'organizzazione no profit Creative Commons: tra questi target vi è la diffusione di Internet sempre più veloce in grado di dare lavoro ad un numero sempre maggiore di persone, una rete più democratica e accessibile a tutta la popolazione.
L’organizzazione, il cui operato consiste nella concessione di autorizzazioni per la divulgazione di contenuti, ha recentemente pubblicato un libro in cui si sottolinea come i diritti di autore, la stessa divulgazione dei contenuti e la collaborazione possano determinare progressi nell'era digitale. Per Creative Commons esistono diversi tipi di licenze con differenti restrizioni dipendenti dal fatto che i contenuti siano utilizzati con fini commerciali o meno.
L’Unione Europea ha finanziato due progetti nell'ambito del 7° PQ che hanno spinto verso il passaggio all'open access nell'ambito della ricerca finanziata dall'UE: SOAP (Study on Open Access Publishing), parte del Tema "Scienza nella società" del Programma e OpenAIRE (Open Access Infrastructure for Research in Europe), con riferimento al Tema "Infrastrutture di ricerca".
Mark Patterson, Direttore editoriale dell'Ufficio europeo della rivista Public Library of Science, sostiene che "la Creative Commons Attribution License sta diventando lo standard di riferimento nell'editoria open access. Questa licenza indica chiaramente che un'opera può essere riutilizzata per qualsiasi scopo legale, commerciale o non commerciale, senza permesso, massimizzando così il suo potenziale impatto".