Fondi Ue 2014-2020: Tufarelli, azioni coordinate per spendere meglio e in fretta
In Italia stiamo attuando azioni di sistema con l'Agenzia per la coesione, le Regioni e le città metropolitane, per spendere meglio i fondi europei, riferisce Francesco Tufarelli, consigliere della Presidenza del Consiglio con delega al semestre italiano di presidenza dell'Ue.
L'Agenzia per la Coesione
"Il Governo italiano, negli anni precedenti, ha promesso ai cittadini italiani ed europei che dopo la contrazione, in cui abbiamo chiesto sacrifici, una politica di crescita, una politica di sviluppo. In questo senso abbiamo guidato la programmazione", prosegue Tufarelli.
“In Italia stiamo attuando una serie di azioni in questo senso, comprese azioni di sistema e coordinamento”, che coinvolgono l'Agenzia per la coesione territoriale, fra i cui compiti figurano il monitoraggio dei programmi operativi e degli interventi della politica di coesione, il sostegno e l'assistenza tecnica alle amministrazioni che gestiscono programmi europei o nazionali e un'attività di vigilanza sulla realizzazione dei progetti che utilizzano i Fondi strutturali e di investimento Ue e il Fondo per lo Sviluppo e la coesione.
“L'Agenzia per la coesione, in coordinamento con le Regioni e le città metropolitane” realizza “una struttura nazionale veramente in grado di spendere tutto quello che riceviamo. Diversamente, è davvero difficile trattare e chiedere un consolidamento dei fondi, quando noi che già siamo contributori netti, andiamo a spendere meno di quello che ci viene effettivamente attribuito”.
La governance dei fondi Ue
In merito alle sollecitazioni di Bruxelles per ottenere maggiori garanzie sul piano della governance, Tufarelli aggiunge: “Stiamo predispondendo degli strumenti di governance”, sia a livello nazionale che regionale, “rispondendo alle richieste della Commissione europea. Un lavoro avviato già sotto il Governo Monti”. Strumenti che, per funzionare al meglio, richiedono il coinvolgimento attivo e efficace degli stakeholder.
Il Programma Iter
Il consigliere della Presidenza del Consiglio ci tiene a sottolineare, in tal senso, la presenza di “storie virtuose per l'Itala, come il programma Iter”, progetto trentennale frutto di un accordo di collaborazione tra Europa, Stati Uniti, Giappone, Russia, RF, Cina, India e Corea del Sud, che prevede la costruzione di un reattore sperimentale a fusione nei primi dieci anni e il suo sfruttamento scientifico nei successivi venti, finalizzato a dimostrare la possibilità di utilizzare la fusione come fonte di energia di larga scala, sicura e rispettosa dell’ambiente.
Nell'ambito del programma Iter, un consorzio italiano - costituito da Ansaldo Nucleare, Mangiarotti e Walter Tosto Spa - si è aggiudicato il contratto per la fornitura della “camera da vuoto” del reattore. Una best practice in grado di dimostrare che “quando le aziende italiane fanno sistema riescono ad essere competitive sul mercato internazionale e europeo”.