7PQ: Bike Intermodal, una bici in una ventiquattrore
Leggere, pratiche ed ecologiche. Sono le Bike Intermodal, le biciclette intermodali al centro del progetto di una start up italiana, finanziato con 1,58 milioni di euro dal Settimo Programma Quadro per la ricerca dell’Ue.
L'idea di Bike Intermodal è favorire l'utilizzo della bici anche nei centri urbani più trafficati, dove spesso gli ostacoli all'intermodalità e la paura di furti frenano l'utilizzo di questo mezzo a impatto zero.
Grazie agli studi sul campo nati dalla collaborazione tra l’Università di Firenze e le aziende di trasporto pubblico di Firenze e Ljubljana, ATAF e LPP, si è arrivati a un prototipo di bici pieghevole che pesa solo 7,5 Kg ed entra in contenitori delle dimensioni di una ventiquattrore. Alla Maxon Motor del gruppo Braun, altro partner del progetto, si deve invece la progettazione di un motore ad hoc, che rende la bicicletta intermodale pesante circa la metà di un modello pieghevole senza tecnologia per la pedalata assistita.
In più, spiega il fondatore della start up Alessandro Belli, “Ogni parte viene testata, tracciata e può essere riciclata. Il processo si focalizza su controllo qualità, tracciabilità del ciclo di vita del prodotto e attenzione per l’ambiente”.
Il prototipo è già pronto per la commercializzazione e le trattative con i potenziali investitori sono in corso. Secondo le stime di Belli, una volta immessa sul mercato la Bike Intermodal costerà 800 euro nella versione senza motore e 1.300 euro con motore.
Photo credit: Rafael Jiménez / Foter / Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)
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