Solare: Commissione Ue lancia inchiesta su aiuti a produttori cinesi
Dopo l'inchiesta anti-dumping avviata il 6 settembre sulle società cinesi che vendono pannelli solari a prezzi di gran lunga inferiori ai costi di produzione, Bruxelles accoglie la denuncia depositata da Eu ProSun sugli aiuti di Pechino alle aziende cinesi del settore e lancia un'indagine per vederci più chiaro. La decisione, osserva il presidente di UE ProSun Milan Nitzschke, "arriva un giorno dopo che l'amministrazione Obama ha inviato un chiaro segnale sul fatto che gli Stati Uniti non tollereranno più la concorrenza sleale sul solare della Cina".
"Le società cinesi attive nel solare stanno accumulando enormi perdite, ma non sono in bancarotta perché finanziate dallo Stato", spiega in una nota Nitzschke. I sussidi statali, continua il presidente, hanno stimolato una sovraccapacità pari a più di 20 volte il consumo totale dei cinesi e non lontana dal raddoppiare la domanda globale.
Per il 90% questa produzione viene esportata e poi venduta alla metà del suo costo totale. Un mix di sovrapproduzione e prezzi predatori, osserva Nitzschke, che normalmente condurrebbe le aziende al fallimento e che invece diventa sostenibile grazie ai flussi di denaro a buon mercato garantiti dalle banche statali cinesi. Sostenibile per l'imprenditoria cinese, ma insostenibile per l'industria europea del solare, almeno fino a quando l'Unione europea non interverrà per salvarla, fermando le sovvenzioni illegali cinesi, aggiunge il presidente.
Entro 9 mesi dall'inizio dell'indagine, la Commissione dovrà presentare i risultati preliminari e potrà proporre al Consiglio dei Ministri dell'Unione di chiudere il caso senza adottare provvedimenti o di prendere delle misure di compensazione. Il Consiglio, a sua volta, è tenuto a prendere una decisione entro 13 dall'avvio dell'inchiesta.
Ma EU ProSun chiede all'Ue "di accelerare la sua indagine in modo che le misure possono essere imposte al più presto possibile". Un punto questo, sollevato anche dall'eurodeputato leghista Claudio Morganti, che ha dichiarato: "Tredici mesi di inchiesta sono troppi per le aziende europee, che in questi anni, a causa della concorrenza sleale del mercato cinese, hanno già subito perdite ingenti. Se aspettiamo ancora ad imporre dazi sui prodotti cinesi, le industrie europee rischiano seriamente il collasso".
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Notice of initiation of an anti-subsidy proceeding concerning imports of crystalline silicon photovoltaic modules and key components (i.e. cells and wafers) originating in the People's Republic of China
Notice of initiation of an anti-dumping proceeding concerning imports of crystalline silicon photovoltaic modules and key components (i.e. cells and wafers) originating in the People's Republic of China