Imprese: Confesercenti, imprenditori immigrati in crescita
Gli immigrati resistono meglio alla crisi. Lo afferma uno studio condotto da Confesercenti - una delle principali associazioni delle imprese in Italia - che, nei primi nove mesi del 2012, ha registrato una crescita delle imprese individuali con titolari extra-Ue pari a 13.000 unità, mentre le altre attività sono scese di 24.500 unità. Il commercio – secondo lo studio – resta il settore dell’integrazione, con il 44% degli imprenditori immigrati e una forte concentrazione nel commercio ambulante (61%).
La geografia delle imprese immigrate in Italia
Nel secondo trimestre del 2012 - rivela lo studio - le imprese individuali con titolare immigrato sono aumentate di 18mila unità, raggiungendo circa 300 mila unità. Alle imprese individuali si aggiungono anche circa 120 mila soci stranieri di società di persone.
Nel complesso le imprese gestite da stranieri producono circa il 5,7% dell’intera ricchezza del paese, e si concentrano soprattutto in cinque regioni (57%):
- Lombardia (18,6%),
- Toscana (10,5%),
- Emilia Romagna e Lazio (circa il 9,7%),
- Veneto (8,6%).
Nelle regioni settentrionali sono maggiormente presenti i lavoratori autonomi attivi nell’artigianato e i lavoratori dipendenti dalle imprese, in particolare nel settore metalmeccanico. In Centro Italia, invece, i lavoratori immigrati si concentrano nei settori domestico, edile, tessile e dell’abbigliamento. Nelle regioni del Sud Italia, infine, la presenza dei lavoratori immigrati è maggiore - almeno in termini relativi – nel commercio e in ambito agricolo.
A livello provinciale le imprese immigrate si concentrano a Prato - dove il 37% delle imprese individuali sono straniere - Milano (19%), Firenze (il 17%), Reggio Emilia e Trieste. Il 16% degli imprenditori stranieri si concentra a Roma e Milano.
Per quanto riguarda i settori produttivi, il 44% delle imprese individuali straniere svolge attività di commercio, il 26% è nel settore delle costruzioni e circa il10% nella manifattura. Nel settore commerciale, quasi il 61% delle imprese straniere svolge attività di commercio ambulate, il 30,5% di commercio in sede fissa e un restante 8,6% di commercio al di fuori di banchi e negozi.
Gli imprenditori immigrati
Con oltre 98 mila attività il serbatoio principale dell’imprenditoria immigrata è l’Africa, con il Marocco in testa (57 mila imprese cresciute in un anno del 7%) seguito a distanza dal Senegal (15.851 imprese), l’Egitto (1.3023 imprese) e la Tunisia (12.348 imprese). Gli imprenditori marocchini e senegalesi sono particolarmente attivi nella vendita al dettaglio, gli egiziani alla somministrazione di alimenti e i tunisini nel comparto edile.
I cinesi si collocano al secondo posto per numero di attività (41.623 e una crescita del 6% tra gennaio-giugno 2011- 2012) prediligendo il comparto della ristorazione e dell’abbigliamento. Al terzo posto, invece, si trovano le imprese albanesi (oltre 30mila) principalmente attive nell’edilizia.
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Studio Confesercenti