Pesca: dall'Ue uno strumento contro le pratiche non sostenibili
Misure urgenti per contrastare la pesca non sostenibile esercitata da paesi terzi nei confronti di risorse ittiche condivise con l'Ue. E' quanto previsto dal regolamento adottato dal Consiglio europeo dopo il parere favorevole del Parlamento Ue, che lo ha votato nel corso della sessione plenaria di settembre.
Tra le misure specifiche contenute nel regolamento:
- restrizioni quantitative sull'importazione di pesce nell'Ue, inclusa quella relativa agli stock ittici di interesse comune e alle specie affini;
- contenimento nell'uso dei porti dell'Ue da parte di navi battenti bandiera del paese di destinazione, che pescano stock di interesse comune e/o di specie affini, e da parte delle navi che trasportano pesce e prodotti ittici derivanti da stock di interesse comune catturati sia dalle navi battenti bandiera del paese terzo che da navi dal paese stesso autorizzate;
- ulteriori limitazioni per evitare che le navi e le attrezzature dell'Ue siano utilizzate per la pesca di stock di interesse comune sotto il controllo di un paese che permette la pesca non sostenibile.
Il documento stabilisce inoltre che:
- sia la Commissione europea a provvedere all'adozione delle misure,
- le azioni previste sia proporzionate alla situazione,
- venga rispettato il diritto internazionale,
- i paesi terzi interessati abbiano il diritto di essere ascoltati e di rimediare alla propria condotta,
- le misure sia prontamente bloccate in caso il paese interessato abbia provveduto a correggere la condotta.
Il testo diventerà operativo dopo essere stato firmato formalmente e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.