Piano Crescita Sud: da Napoli Tajani rilancia su direttiva pagamenti

Antonio Tajani - Credit © European Union, 2012La direttiva europea che mira a contrastare il fenomeno dei ritardi nei pagamenti alla imprese da parte della Pa deve essere recepita in fretta e integralmente. E' questa la sollecitazione che il vicepresidente della Commissione Ue con delega all'Industria Antonio Tajani ha lanciato da Napoli, in occasione di un evento promosso da Commissione europea e Regione Campania. Obiettivo dell'iniziativa: cominciare a lavorare a un Piano europeo di crescita per il Sud.

"Far ripartire il Meridione è indispensabile affinché l'Italia possa rispettare gli impegni presi, rassicurare i mercati, tornare competitiva", ha spiegato Tajani. E quella dei ritardi nei pagamenti è una "pratica vergognosa" che contribuisce a bloccare il "potenziale inespresso" delle regioni del Sud.

"Oltre a talenti, intelligenze, capacità imprenditoriale e, un patrimonio storico, culturale e ambientale senza uguali – prosegue il commissario - nel Meridione si concentrano buona parte dei fondi regionali europei disponibili. Se utilizzati in modo rapido ed efficiente, insieme ad altre risorse, quali investimenti privati e della Bei, possono costituire un formidabile volano per far uscire il Sud e l'Italia dalle secche della crisi".

L'altro strumento a disposizione è la direttiva pagamenti, il cui recepimento è previsto per marzo 2013, ma che Tajani chiede da tempo ai Governi dell'Unione di attuare il più rapidamente possibile.

"Metterà in circolo milioni e milioni di euro", assicura il vicepresidente dell'Esecutivo Ue, che di questo ha già discusso con il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. Secondo Passera, anticipa Tajani, "la direttiva verrà recepita dal governo italiano entro novembre prossimo".

E circa eventuali rinvii, il commissario è categorico: "Non c'e' alternativa" e, in caso di ritardi, la Commissione europea sarebbe "costretta ad aprire una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia e di ogni altro paese che non rispetti le scadenze comunitarie".

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