Efficienza energetica: al via il trilogo sulla direttiva Ue

Efficienza energetica - fonte: U.S. Navy photo by Greg VojtkoPartenza in salita per il trilogo relativo alla direttiva Ue sull'efficienza energetica. Iniziano oggi i colloqui informali tra Commissione europea, Parlamento e Consiglio sul testo che dovrebbe permettere all'Unione di centrare l'obiettivo, fissato dalla strategia Europa 2020, del 20% di efficienza energetica entro il 2020. Ma gli Stati membri, che hanno dato alla presidenza danese un mandato aperto per negoziare sul testo, sono in disaccordo fra loro e soprattutto non sembrano disponibili ad accettare target o misure vincolanti come richiesto dagli eurodeputati.

L'europarlamentare dei Verdi, Claude Turmes, relatore della direttiva e negoziatore per l'assemblea di Strasburgo, ha definito l'inizio dei lavori del trilogo sul testo come l'ingresso nella 'lotta reale'. E di un vero e proprio braccio di ferro si tratta, se si pensa che i paesi Ue sono decisi a ridurre l'incisività delle misure più difese dagli europarlamentari.

La prima è quella descritta nell'articolo 6 della direttiva e riguarda l'obiettivo di risparmio dell'1,5%, rispetto alle vendite dell'anno precedente, per le imprese del settore energetico. Un target che gli Stati stanno cercando di depotenziare, ad esempio togliendo dal computo le vendite per i trasporti o chiedendo di conteggiare i risultati pregressi.

L'altra riguarda l'obiettivo di ristrutturazione, ai fini di una riduzione dei consumi energetici, del 3% degli edifici pubblici. Proposito che i paesi Ue vogliono ridimensionare ammettendo il vincolo di restauro solo per gli edifici occupati e di proprietà delle amministrazioni centrali.

Ma la partita si gioca anche sulla possibilità di rendere vincolanti o meno questi obiettivi: molti dei 27 sono infatti contrari a misure e target obbligatori, il che complica dall'inizio il tentativo di mediazione della presidenza danese del Consiglio che punta a trovare l'accordo entro il 1° luglio, quando la Danimarca passerà il testimone a Cipro.

Qualora le trattative dovessero fallire e l'Europa finisse per mancare il traguardo per il 2020, fa sapere intanto il direttore della DG Energy della Commissione europea, Philip Lowe, il prezzo da pagare sarebbe alto: dai 400mila posti di lavoro potenziali sfumati ai circa 400 miliardi di euro da destinare ogni anno all'importazione di energia.

Links

Commissione europea: Proposta di direttiva sull'efficienza energetica e che abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE

Parlamento europeo: Emendamenti di compromesso alla direttiva sull'efficienza energetica