Servizi pubblici: operative nuove norme su aiuti di Stato

audiovisual service ecPiù concorrenza e trasparenza, costi minori per gli utenti. Sono alcuni dei benefici per imprese e cittadini contenuti nel pacchetto sugli aiuti di stato nei servizi di interesse economico generale adottato dalla Commissione europea a fine dicembre, operativo da fine gennaio nel nostro paese. Un corpus di norme che sostituisce il “Monti-Kroes” del 2005. Su questo tema, la presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento delle Politiche comunitarie – d’intesa con Assonime - ha promosso un dibattito, mercoledì 7 marzo.

FASI.biz ne ha discusso con Valerio Vecchietti, dirigente del Servizio concorrenza e aiuti di Stato presso il dipartimento, che, oltre a coordinare i lavori del convegno, nella sua relazione, ha esposto i punti di convergenza con la normativa nazionale. La grande novità – commenta Vecchietti - è che le nuove norme potrebbero dare un taglio al circolo vizioso delle rendite di posizione, in quanto viene meno il meccanismo per cui un'impresa continua a erogare un servizio solo perché lo ha svolto fino a quel momento. Al momento della gara, infatti, la Pubblica amministrazione dovrà affidare il servizio alla società in grado di garantire il medesimo grado di qualità al costo minore per la collettività.

Settori di applicazione
Settori trasporto marittimo con le isole, trasporto aereo, edilizia popolare, servizi sociali (ad esempio, gli asili nido), ospedali.

Settori esclusi dal nuovo pacchetto
Trasporti terrestri (gomma, ferrovia), che seguono invece una normativa speciale.

Cosa cambia per le compensazioni
Le nuove norme incidono sul finanziamento da parte della Pubblica amministrazione dei servizi definiti, a livello comunitario, “di interesse economico generale” (Sieg), che in alcuni casi potrebbero essere soddisfatti  da un regime di libero mercato, come avviene nel caso della telefonia mobile. Altri mercati meno liberalizzati, invece, non sono in grado di soddisfare le esigenze dell'utente. E’ qui che interviene la PA, imponendo oneri e obblighi all’impresa affidataria del servizio e compensandola per lo svantaggio arrecato da questa imposizione. Ad esempio, una corsa notturna tra la terraferma e le isole è un onere di cui il trasportatore non si caricherebbe, perché non conveniente. E’ per questo che l'ente pubblico interviene con un rimborso che può assumere la  forma di aiuto di stato.

Per servizio universale si intende un servizio di interesse economico caratterizzato dalla generalità dell'utenza. Chi eroga il servizio deve essere in grado di raggiungere tutti gli utenti, indipendentemente dalla difficoltà di accesso o dal costo (ad esempio, il servizio postale).

Una valutazione ‘a gradini’
La nuova normativa comunitaria incide disponendo che - salvo casi, di fatto, eccezionali - l'affidatario del servizio pubblico debba essere scelto mediante gara. Il secondo impatto a livello di semplificazione della normativa comunitaria consiste nell’introduzione di un meccanismo 'de minimis', in base al quale gli enti pubblici (ad esempio gli enti locali), per affidare i servizi di piccoli importi fino a 500 mila euro su tre anni per impresa, non debbano chiedere l’autorizzazione alla Commissione europea.  Il de minimis sarà l'ultimo meccanismo a entrare in vigore, perché sarà approvato definitivamente nella primavera 2012.

Qualora l'ente pubblico eroghi fino a 15 milioni di euro di compensazioni, non c'è necessità di chiedere l’autorizzazione alla Commissione, a patto che si rispettino una serie di condizioni come l’individuazione ex ante di parametri chiari e trasparenti per definire le compensazioni  e la chiara definizione analitica degli oneri di servizio pubblico. In passato, invece, la soglia di notifica scattava dai 30 milioni in su.

Per le grandi compensazioni oltre i 15 milioni di euro scatta la notifica all’esecutivo di Bruxelles, che esamina il finanziamento e ne stabilisce la compatibilità.

In sintesi, qualunque finanziamento pubblico andrebbe notificato alla Commissione, ma la situazione cambia in base al valore della compensazione. 

Semplificazioni sì, semplificazioni no
La nuova esenzione dall'obbligo di notificare alla Commissione le compensazioni di servizio pubblico per alcune categorie di SIEG ha un campo di applicazione più esteso rispetto alla precedente. L'esenzione si applica infatti ad ambiti ulteriori rispetto agli ospedali, ai trasporti marittimi e aerei, ai porti e agli  aeroporti, alla edilizia sociale, che erano già inclusi, e cioè a una gamma di servizi sociali esplicitamente elencati. L'effetto principale sarà la riduzione degli oneri amministrativi per le PA  che concedono compensazioni per i servizi sociali.

Aumentano, invece, gli oneri amministrativi in caso di grandi compensazioni. Gli enti pubblici dovranno effettuare un censimento di tutti i servizi pubblici e degli aiuti di stato in essere e sono tenuti a pubblicarli sul loro sito ufficiale entro il 31 gennaio 2013.  Questo vale per tutti i servizi in corso che devono essere adeguati alle norme comunitarie.

Rischio appalto al ribasso
Il rischio c'è se il bando non è redatto come si deve. Di qui la necessità di un contratto di servizio dettagliato. Se l’Amministrazione richiede un certo livello di prestazione e se questa viene sottoposta a controllo. Il rischio di un calo di qualità del servizio, quindi, è  molto limitato.

Cosa cambia rispetto alla vecchia normativa
In passato, la normativa comunitaria era più generica, mentre le nuove regole sono più rigorose sul fronte della ricognizione dei servizi pubblici in essere.

Una volta individuati, infatti, bisogna effettivamente adeguarli alle nuove regole, modificando il contratto di servizio pubblico in base a una serie di meccanismi di efficientamento che servono per migliorare le performance.

Con la nuova normativa assistiamo a un miglioramento complessivo, ma permangono dei coni d’ombra. Ad esempio, qualora l’individuazione dell’affidatario sia fatta con gara, ciò non è automaticamente idoneo a escludere l’aiuto di Stato e residua una zona grigia, per cui  può subentrare la contestazione della Commissione europea. 

Assonime: con le nuove norme maggiore trasparenza
Secondo Ginevra Bruzzone, vice direttore generale Assonime: “Da un lato la Commissione europea ha dato un messaggio di semplificazione, dall’altro dimostra  maggiore attenzione alle compensazioni superiori ai 15 milioni di euro, affinché il mercato possa aprirsi alla concorrenza. Quando la compensazione si dimostra indispensabile per la prestazione del servizio di interesse economico generale è lecita. Per assicurare che la compensazione sia necessaria alla prestazione, la Commissione europea chiede che ci siano condizioni di trasparenza, che ci sia una situazione di interesse pubblico e che la compensazione non sia eccessiva. Se la gara ha seguito questi criteri è più facile dimostrarlo”.

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Approfondimento Dipartimento Politiche europee