Veneto: 30 milioni di euro contro il rischio idrogeologico
Nella seduta del 6 marzo scorso la Giunta regionale ha approvato la realizzazione di due casse di espansione - opere idrauliche in prossimità di corsi d'acqua per ridurne le portate di piena - in tre comuni veneti gravemente colpiti dall'alluvione del novembre del 2010: Trissino, Arzignano e Caldogno. Gli interventi saranno finanziati con 30 milioni di euro assegnati dal decreto Milleproroghe alla Regione.
In particolare, i lavori prevedono la realizzazione di due bacini di laminazione lungo il torrente Timonchio, nel comune di Caldogno, e lungo il torrente Agno-Guà nei comuni di Trissino e Arzignano.
Per il primo bacino sono stati stanziati 19,5 milioni di euro; le procedure di appalto inizieranno il prossimo maggio mentre i lavori dovrebbero prendere il via tra la fine del'anno e i primi mesi del 2013, per completarsi in due anni.
Alla cassa di Trissino e Arzignano, invece, sono stati destinati 10,5 milioni di euro per la realizzazione di due bacini indipendenti.
"Le due casse di espansione approvate oggi sono anche l’occasione per ricordare che sono decenni che nel Veneto non si fanno più grandi infrastrutture idrauliche", ha dichiarato il presidente della Regione, Luca Zaia, ricordando che le alluvioni del 2010 hanno mostrato tutta la fragilità del territorio veneto.
A tal fine la Regione ha incaricato i propri tecnici di predisporre un piano di azioni conto i rischi idrogeologici. Un piano, ha proseguito Zaia, da 2,7 miliardi di euro, che il Veneto cercherà di realizzare "gradino dopo gradino".
Questi lavori, ha affermato il presidente della commissione ambiente del Consiglio regionale, Nicola Finco, consentiranno di "mettere in sicurezza l'intero Veneto, dopo che per 80 anni non si erano più realizzate grandi opere idrauliche".