Professioni: una consultazione italiana sul riconoscimento delle qualifiche nell'Ue
Accesso più ampio alle professioni, semplificazione delle procedure di riconoscimento e maggiore mobilità dei professionisti all'interno dell'Unione europea. Punta a questi obiettivi la proposta di revisione della direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali adottata dalla Commissione europea. Il Dipartimento Politiche europee ha deciso di raccogliere le opinioni di tutte le parti interessate, lanciando una consultazione pubblica, per arrivare al più presto ad una posizione comune italiana.
Molte le novità proposte dall'esecutivo Ue, tra cui:
- l'introduzione di una tessera professionale europea per agevolare il riconoscimento delle qualifiche nell'Unione;
- la possibilità di accesso parziale a una professione in stati diversi da quello di origine, quindi di esercitare l'attività solo nel settore corrispondente a quello per il quale si è qualificati nel proprio paese;
- l'aggiornamento dei requisiti minimi di formazione per una serie di categorie, quali medici, dentisti, farmacisti, infermiere, ostetriche, veterinari e architetti;
- la verifica di tutte le professioni regolamentate, per individuare i casi in cui la regolamentazione non sia giustificata.
Proprio per la vastità della materia e gli inevitabili cambiamenti che le nuove regole, qualora venissero approvate, comporterebbero in ciascuno stato membro, il Dipartimento politiche europee ha deciso di dare spazio al punto di vista degli stakeholders italiani. Tutti i soggetti interessati potranno rispondere alla consultazione - inviando le proprie osservazioni alla casella di posta Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
Parallelamente, procede il lavoro del Dipartimento nel coordinare le riunioni con le autorità competenti per arrivare ad elaborare la posizione italiana.
L'accordo sulla revisione della direttiva dovrebbe essere raggiunto entro la fine del 2012.
Links
Proposta di revisione della direttiva 2005/36/CE
Dipartimento Politiche europee