Accordo CRUI-Conferenza Regioni e Province Autonome per giovani e capitale umano
Diritto allo studio, Horizon 2020, sviluppo del capitale umano e del territorio, ITS e relazione tra sistema Sanitario e universitario. Sono questi i sei punti dell'intesa siglata oggi a Roma tra la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) e la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. L'iniziativa intende dare nuovo impulso alla valorizzazione del capitale umano e dei giovani al fine di rilanciare lo sviluppo e la crescita.
L'accordo, firmato dal presidente della CRUI, Marco Mancini, dal presidente della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome, Vasco Errani, è volto a promuovere azioni coordinate di intervento su temi di comune interesse.
Nello specifico, sono sei gli ambiti in cui si intende intervenire:
- Diritto allo studio. Obiettivi specifici dell'asse sono: sensibilizzazione e coinvolgimento di soggetti privati nel finanziamento delle attività promosse dagli enti regionali, promozione delle politiche di orientamento universitario (stage nazionali e internazionali e azioni a sostegno dell’occupazione); aumento dell’attrattività dei sistemi universitari e dei territori.
- Horizon 2020. In particolare, saranno promosse iniziative congiunte per il perseguimento degli obiettivi del programma comunitario, anche grazie ad attività di supporto e di interrelazione con i sistemi produttivi regionali.
- Sviluppo del capitale umano. Nell'ambito dell'asse specifico, ruolo primario sarà ricoperta dall'attività di valorizzazione del dottorato di ricerca; del placement e dell’alto apprendistato, sempre in vista di una maggiore occupabilità dei laureati.
- Sviluppo del territorio. In particolare, sarà data priorità all'azione di potenziamento dell'attrattività territoriale e saranno incentivate le attività di collaborazione tra soggetti del territorio su trasferimento tecnologico, formazione per la proprietà intellettuale e relazioni con l'industria.
- Istruzione Tecnica Superiore (ITS). Tra le altre cose, l'accordo intende allineare il sistema di alta formazione italiano a quello europeo, stimolare il trasferimento di conoscenze di alto livello nella formazione post-secondaria e diffondere sul territorio le potenzialità del sistema della formazione
post-secondaria integrata. - Relazione tra sistema sanitario e sistema universitario. Particolare attenzione sarà dedicata, tra le altre cose, agli effetti della Legge 240/2010 sulla configurazione delle Facoltà di Medicina e sulll’applicazione dell’art.8 della legge 517/99, in merito ai rapporti Regioni-Università.
"L'Università – ha sottolineato Mancini – costruisce e diffonde saperi, ma ciò non è più sufficiente. Il prossimo capitolo della sua storia si gioca sulla capacità di recepire i suggerimenti del territorio e di restituire giovani capaci in grado di utilizzare le conoscenze acquisite per costruire 'opere' dell'uomo".
"Le Università – ha dichiarato invece Errani – sono un motore fondamentale dello sviluppo e del cambiamento del territorio. La convergenza di Università e Regioni diviene sempre più necessaria per uno sviluppo di qualità del Paese e per la creazione di una buona occupazione per i nostri giovani".