Credito al consumo online: l'indagine della Commissione rileva abusi sul web

ComputerSiti di credito al consumo nel mirino dell'esecutivo UE. Un'indagine a tappeto (sweep) condotta nei 27 Stati membri, più Norvegia e Islanda, ha rivelato anomalie nel 70% degli oltre 500 portali esaminati. Tra le irregolarità riscontrate, la mancanza delle informazioni previste su costi, nonchè tassi di interesse applicati e messaggi promozionali fuorvianti.

L'indagine, condotta nel settembre 2011 in 29 paesi e approfondita da 6 di questi - Italia, Estonia, Lettonia, Lituania, Slovacchia, Svezia –, nell'ambito dell'operazione “Sweep plus”, intendeva verificare l'applicazione da parte delle imprese della direttiva europea sul credito al consumo.

Illustrando i risultati dell'iniziativa, il commissario europeo alla salute e ai consumatori, John Dalli, ha annunciato l'avvio di una serie di interventi da parte delle autorità nazionali che dovranno verificare l'adeguamento alla normativa comunitaaria da parte degli operatori risultati inadempienti, passibili di multa ed esposti al rischio di chiusura dei siti web.

L'iniziativa anticipa di un giorno il piano d'azione della Commissione sull'e-commerce, che sarà presentato domani da Dalli, insieme al commissario per il Mercato interno, Michel Barnier, e alla vicepresidente responsabile per l'Agenda digitale, Neelie Kroes.

Obiettivo del piano è raddoppiare, entro il 2015, il volume delle vendite online, semplificando le operazioni di acquisto e migliorando la fiducia dei consumatori nei confronti del commercio elettronico.

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Direttiva 2008/48/CE