Quando i dati valgono oro: proposta Ue sulle informazioni pubbliche

Neelie Kroes - Credit © European Union, 2011Le informazioni sono preziose, soprattutto se si tratta dei dati aperti raccolti dalle pubbliche amministrazioni europee, ovvero quelle informazioni liberamente accessibili ed utilizzabili da chiunque. Per sfruttare questa miniera d'oro, la Commissione UE ha presentato un strategia sugli open data per l'Europa che porterebbe all'economia comunitaria un contributo di ben 40 miliardi di euro l'anno.

Seguendo l'esempio di Paesi come Francia e Regno Unito, l'UE ha intenzione di sfruttare il corposo volume di informazioni raccolte da servizi e autorità pubblici per trasformarli in denaro. Per farlo, Bruxelles ha presentato, nell'ambito dell'Agenda Digitale, un piano che si sviluppa in tre direzioni.

Sarà innanzitutto l'esecutivo comunitario a fungere da modello, dando vita a un portale che metterà a disposizione, in forma gratuita, il patrimonio di informazioni accumulato finora.
Il secondo passo consisterà nella creazione di condizioni eque di concorrenza in materia di accessibilità dei dati.
Infine, verranno stanziati 100 milioni di euro nel periodo 2011-2013 per finanziare le ricerche orientate a potenziare le tecnologie di gestione dei dati.

Entrando più nello specifico, la Commissione ha proposto una revisione della direttiva del 2003 sul riutilizzo dei dati pubblici (2003/98/EC), che intende rendere gran parte delle informazioni gratuite, facilitando l'accesso ai dati e il loro riuso – attraverso la diffusione in formati a lettura ottica di uso comune. Il tutto nel pieno rispetto delle norme sul trattamento dei dati personali.

Obiettivo della proposta non è solo quello di trarre profitto dalle informazioni aperte, di per sé patrimonio di grande potenzialità economica, ma anche ridurre notevolmente le difficoltà incontrate da cittadini e imprese nel reperire e riutilizzare informazioni del settore pubblico, spesso preziose.

Si pensi, ad esempio a giornalisti e accademici, che in più di un'occasione hanno lamentato l'impossibilità di usare appieno le informazioni in possesso di enti pubblici, a causa dei costi elevati e pratiche poco non trasparenti. Non solo, tali informazioni si rivelano di grande valore anche nell'ambito delle tecnologie della comunicazione: si pensi alle mappe o alle informazioni in tempo reale sul traffico e le condizioni meteo, che potranno fare riferimento a un bacino d'informazioni molto più esteso rispetto al passato.

“Oggi inviamo un forte segnale alle amministrazioni”, ha dichiarato la vicepresidente della Commissione responsabile per l'Agenda Digitale Neelie Kroes, “i dati in vostro possesso aumenteranno di valore se messi a disposizione del pubblico”. L'invito che la commissaria ha rivolto alle istituzioni è quello di diffondere da subito tali informazioni, ed ha concluso: “i contribuenti hanno già pagato per queste informazioni: il minimo che possiamo fare è quindi di restituirle a chi le vuole utilizzare in modo innovativo per aiutare le persone, creare posti di lavoro e stimolare la crescita”.

Links
Proposta della Commissione europea sui dati aperti
Agenda Digitale
Neelie Kroes
Direttiva sul riutilizzo dei dati pubblici del 2003 - 2003/98/EC