Lavoro: passo spedito per la riforma dell'apprendistato
Lo scorso 3 maggio il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha incontrato i sindacati per discutere con loro le linee guida del decreto legislativo per la riforma del contratto di apprendistato. La riforma sarà negoziata con le Regioni e poi presentata al Consiglio dei Ministri, nell'ambito della delega del collegato lavoro (Legge 183/2010).
Al termine dell'incontro il ministro ha spiegato che il suo progetto di riordino definisce l'apprendistato come un contratto a tempo indeterminato applicabile in tre forme:
- apprendistato per l'acquisizione di una qualifica professionale per i giovani che non hanno conseguito il diploma;
- apprendistato come contratto di mestiere;
- apprendistato di ricerca o di alta professionalità.
I sindacati, pur non avendo ancora visionato il testo, hanno dichiarato di apprezzare le proposte illustrate loro per fare dell'apprendistato la principale modalità di accesso al mercato del lavoro, ma hanno segnalato anche le criticità collegate alla volontà delle regioni di rimarcare la propria autonomia in materia di formazione.
Un altro aspetto, evidenziato in particolare dal segretario generale aggiunto della Cisl, Giorgio Santini, riguarda la necessità di incentivare l'istituto dell'apprendistato assicurandogli un costo inferiore rispetto ad altre tipologie contrattuali.
Dello stesso parere Confindustria che, attraverso il direttore dell'area relazioni industriali, Giorgio Usai, ha invitato le regioni a collaborare perché la semplificazione connessa alla riforma dell'apprendistato contribuisca a contrastare la disoccupazione giovanile, attualmente pari al 29%.