Cassa Depositi e Prestiti diventa holding in vista del fondo anti-scalate

Money Icon - Immagine di Arugula999Con la modifica allo statuto approvata l'11 aprile scorso dall’assemblea degli azionisti, la Cassa Depositi e Prestiti è autorizzata ad assumere "partecipazioni in società di rilevante interesse nazionale". Il nuovo modello di funzionamento della Cdp permetterà non solo l’intervento nella cordata in favore di Parmalat, guidata plausibilmente da Intesa e Granarolo, ma la costituzione del fondo progettato da Tremonti per il sostegno e la difesa, anche se non esplicitamente dichiarata, di società di interesse nazionale.

Il nuovo testo dello statuto non è ancora disponibile, ma in un comunicato la Cassa ha spiegato che le partecipazioni potranno essere acquisite direttamente o indirettamente attraverso veicoli societari o fondi di investimento, mentre le società dovranno possedere specifici requisiti di stabilità economica, patrimoniale e finanziaria, di prossima definizione mediante decreto del Ministro dell’economia e delle finanze.

In questo modo Cdp potrà operare oltre i propri tradizionali limiti (imprese fino a 50 miliardi di euro di fatturato) e contribuire al fondo salva-imprese, ispirato al fondo strategico di investimento francese, per circa 4 miliardi; a questi si aggiungeranno risorse di altri soci pubblici, come Inps e Inail, e di fondi sovrani internazionali, Cina compresa, per un valore complessivo di circa 20 miliardi.

Intanto, sempre nella giornata di ieri, il tribunale di Parma ha respinto il ricorso presentato da Lactalis contro il rinvio dell’assemblea degli azionisti di Parmalat, reso possibile dalle nuove norme sull'Opa approvate dal Governo.

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