Vertice UE: un Piano Marshall per il Mediterraneo
I leader europei si sono riuniti in un Consiglio straordinario per discutere della situazione in Nord Africa e in particolare per decidere la risposta europea alla crisi libica. Dal vertice l'impegno a garantire la sicurezza della popolazione, in collaborazione con le Nazioni Unite, la Lega araba e gli altri partner internazionali, e a mettere in atto un Piano Marshall per il Mediterraneo.
In apertura dei lavori il presidente dell'Unione europea, Herman Van Rompuy, ha espresso la preoccupazione dell'Unione per le vicende che stanno sconvolgendo l'Africa settentrionale e la necessità "di assumere gravi decisioni" in un momento di eccezionale serietà, che richiede un'azione tempestiva e unanime.
Le conclusioni del Consiglio sono chiare: il colonnello Muammar Gheddafi deve abbandonare immediatamente il potere ed è opportuna la risoluzione delle Nazioni Unite per rinviare la crisi libica alla corte penale internazionale.
E' necessario proteggere le popolazioni dalla violenza ed aprire un dialogo con gli insorti, il che non si traduce tuttavia in un loro automatico riconoscimento da parte dell'Europa, almeno fino a quando non sarà chiaro il parere della Lega araba che si riunirà domani al Cairo.
Di diverso avviso la Francia, che ha invece riconosciuto il Consiglio nazionale libico (Cnl) come rappresentante transitorio del popolo libico e ha annunciato l'intenzione di inviare un ambasciatore a Bengasi.
Per quanto riguarda l'Italia, il premier Silvio Berlusconi ha affermato di voler considerare le posizioni di tutti i Paesi dell'Unione europea prima di procedere al riconoscimento del Cnl.
Guardando alla fase di transizione, i leader europei pensano alla realizzazione di un nuovo partenariato con il Mediterraneo meridionale, basato sull'integrazione economica e sulla cooperazione politica, quel "Piano Marshall" auspicato dal presidente Berlusconi al vertice del Partito popolare europeo di Helsinki del 4 marzo scorso.
La giornata di oggi proseguirà con una riunione informale dei capi di stato e di governo dei paesi dell'eurozona per discutere il patto per la competitività proposto dalla Germania e dalla Francia con l'obiettivo di rafforzare le economie degli stati membri, in base a quanto richiesto dal Consiglio UE del 4 febbraio.
La nuova versione del patto sarà più soft rispetto alla precedente, ma conterrà certamente alcune delle misure già annunciate, da quelle per ridurre il debito pubblico, all'aumento dell'età di pensionamento fino al progetto di imposta comune per le imprese.