Rinnovabili: il decreto sul tavolo del Consiglio dei ministri
Il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, presenterà a Palazzo Chigi, il prossimo 3 marzo, il dibattuto decreto sulle energie rinnovabili. Il timore delle associazioni ambientaliste e delle aziende che operano nel settore è che l'esito finale blocchi gli incentivi al fotovoltaico una volta raggiunta la soglia di 8 mila Megawatt. Dal governo arrivano smentite: si tratta di un obiettivo e non di un tetto.
Il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha assicurato la volontà del governo di rispettare l’impegno assunto a livello europeo di raggiungere entro il 2020 una quota pari al 17% di energia prodotta da fonti pulite e ha ricondotto l’introduzione del decreto alla necessità di programmare il sostegno al fotovoltaico nel contesto di una strategia più ampia di sviluppo delle energie rinnovabili, che non favorisca eccessivamente un settore a scapito di un altro, in questo caso il fotovoltaico rispetto, ad esempio, all’eolico.
Alla base del provvedimento, che attua la Direttiva 2009/28/CE, vi sarebbe però anche l’intenzione di ridurre la spesa legata all'erogazione degli incentivi per le rinnovabili e a questo proposito, oltre alla soglia di 8 mila Mw per il fotovoltaico, il testo dovrebbe stabilire il taglio retroattivo del 30% per gli incentivi per l'eolico.
Secondo le associazioni ambientaliste il decreto esprime la volontà del Governo di limitare la crescita delle energie rinnovabili per dare maggiore spazio al piano di sviluppo nucleare e si pone in controtendenza rispetto alle politiche energetiche avviate in altri Paesi europei negli ultimi anni.
Le considerazioni sono anche di ordine economico: secondo i dati forniti da Asso Energie Future le industrie dell'eolico e del fotovoltaico impiegano già 42 mila addetti, senza contare le centinaia di migliaia di operatori del relativo indotto; bloccare il sostegno alle rinnovabili rischierebbe quindi di tradursi nell'arresto di uno dei settori a più alta crescita.
La decisione finale sul destino degli incentivi arriverà probabilmente in giornata in una riunione ministeriale propedeutica al prossimo Consiglio dei Ministri.