DL 225-2010 Milleproroghe: verso l’approvazione definitiva
Con 309 sì e 287 voti contrari il Governo ha incassato la fiducia dall'Aula della Camera sul maxiemendamento al decreto Milleproroghe. Il voto finale è previsto nel pomeriggio di oggi. Per non decadere, il testo deve essere poi approvato definitivamente in terza lettura da Palazzo Madama, sabato 26 febbraio.
Il maxiemendamento al decreto presentato dal Governo, che è completamente sostitutivo del testo precedente, è stato snellito in base alle indicazioni del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per evitarne l’incostituzionalità.
Nei suoi mille rivoli, il testo conferma alcune proposte della Lega, tra cui quelle che prevedono la proroga per il pagamento delle quote latte al 30 giugno 2011, i fondi straordinari per l’Arena di Verona e la Scala di Milano, pari a tre milioni di euro ciascuno (escludendo però altre realtà italiane importanti), i fondi per le alluvioni in Veneto e in Liguria.
Tra le altre misure previste c’è l’aumento dell’aliquota sui carburanti fino a 5 centesimi per far fronte alle emergenze nazionali, mentre è stato soppresso il rinvio dell’abbattimento degli immobili abusivi in Campania, originariamente previsto fino a dicembre 2011. Proprio questa norma avrebbe suscitato il malcontento di alcuni parlamentari Pdl del Meridione.
Confermato il rincaro del prezzo dei biglietti del cinema, in arrivo un aumento di 15 milioni di euro per il fondo unico dello spettacolo (Fus), ma finalizzato solo alle fondazioni liriche.
Saltano invece il blocco delle graduatorie per gli insegnanti e il riordino della Consob.
Cancellata, poi, la norma che permette l’allargamento dei membri della Giunta di Roma, Milano e Napoli.
Quest’ultima continua ad essere difesa dal vicesindaco della capitale, Mario Cutrufo, che aveva proposto l’emendamento. In un’intervista al quotidiano il Tempo Cutrufo ha dichiarato: “Ho proposto due emendamenti: il tagliasprechi e quello per mantenere 60 consiglieri comunali e 15 assessori. Il primo è stato approvato, il secondo no. (…) Mi hanno fatto passare per uno sprecone, c’è stata una grande leggerezza nel leggere il testo dell’emendamento. C’è stato un attacco feroce contro Roma dall’opposizione”.
Dal primo aprile, infine, nessun divieto di incroci tra stampa e tv che dura da sette anni. E’ saltata la proroga a fine 2012 della norma che impedisce alle società proprietarie di Tv di comprare società di editoria cartacea fermo restando la possibilità che il termine possa essere differito ulteriormente con un decreto della presidenza del Consiglio.
Si tratta di un delicato provvedimento che, secondo l’opposizione, potrebbe coinvolgere direttamente i tre colossi Mediaset, Telecom e Sky.
Secondo Paolo Gentiloni (Partito Democratico) “E' grave che un limite a tutela del pluralismo, previsto perfino dalla legge Gasparri, sia così destinato a scomparire tra cinque settimane".
Salvo, almeno per un anno, il settore dell’editoria. Stabilito il parziale reintegro nel fondo per l’editoria dei 50 milioni tagliati a dicembre dalla Finanziaria: 30 milioni andranno agli editori cartacei, 15 a radio e tv locali.
Continua, invece, la protesta guidata dal deputato Scilipoti (ex Idv, ora gruppo dei responsabili) per la permanenza della norma “salva-banche” sull’anatocismo, che permette agli istituiti di credito di chiedere il pagamento degli interessi anche sugli interessi già maturati.