Internazionalizzazione, formazione, crescita: il punto al Forum delle PMI di Confapi
L'apertura internazionale come motore della ripresa. La formazione come strumento di supporto all'internazionalizzazione. Questi i punti chiave emersi durante il primo Business Forum delle PMI, nell'ambito della seconda edizione del Network internazionale delle associazioni di impresa, ideato da Confapi, la Confederazione italiana della piccola e media impresa, tenutosi lo scorso 24 febbraio a Roma.
Nel febbraio 2010 la Confederazione ha lanciato il Network anti crisi, una rete internazionale di associazioni di imprese, sancita sia attraverso la firma dei protocolli di intesa bilaterali con ogni singola associazione, sia attraverso la firma di un "accordo quadro" tra tutte le confederazioni coinvolte, con l'obiettivo di:
- favorire e facilitare l'accesso delle PMI ai mercati esteri;
- individuare contatti diretti per l'avvio di operazioni e relazioni tra imprese italiane e straniere;
- sviluppare azioni congiunte tra il sistema italiano ed i soggetti associativi ed istituzionali dei Paesi partner.
Oltre a Confapi, le associazioni fondatrici del Network sono ubicate in Svezia, Bulgaria, Finlandia e USA.
Il Business Forum di ieri sancisce l'ingresso nel Network di cinque nuovi Paesi, Spagna, Croazia, Serbia, Albania e Moldavia.
Lo scenario economico che si va delineando con l'uscita dalla crisi mostra segnali di ripresa disomogenei a livello mondiale.
Il pieno recupero, in particolare per l'Italia, caratterizzata da un tessuto produttivo costituito per la quasi totalità da PMI, dipenderà in maniera sostanziale dalla ripresa della internazionalizzazione commerciale e produttiva, visto lo stretto legame che intercorre tra la crescita economica e l'esportazione dei prodotti all'estero: è stato calcolato che a quattro punti percentuali di aumento dell'export di beni e servizi in termini reali corrisponde un aumento di un punto percentuale del PIL.
Questa la posizione del Ministero dello Sviluppo Economico, testimoniata dall'intervento del Direttore Generale per le Politiche di internazionalizzazione e la promozione degli scambi, Pietro Celi, per la quale mette in campo due tipi di strategie:
- promozionale, caratterizzata, ad esempio, da una politica di partenariato, di condivisione, per favorire un approccio comune e sinergico verso i mercati esteri,
- finanziaria, che si basa su strumenti di finanza agevolata rivolti in particolare alle PMI, gestiti dalla SIMEST, dalla SACE e da altri Enti operanti a sostegno dell'internazionalizzazione.
Tutto questo al fine di arginare le difficoltà e gli impedimenti per le imprese di minori dimensioni che intendono internazionalizzarsi.
Nella stessa ottica di favorire il processo di internazionalizzazione delle industrie, Confapi e Fapi (il Fondo Formazione per le PMI) puntano sulla formazione, nonchè sulla necessità di creare una rete con le associazioni di rappresentanza delle PMI per rafforzare il sistema di organizzazione e di scambio di informazioni tra le diverse realtà produttive del territorio.
“La ripresa si costruisce anche attraverso la capacità di fare rete” afferma Sebastiano Lentini, Vicepresidente Confapi.
Parlando delle piccole e medie imprese, Giuseppe Briano, Vicepresidente Fapi, sostiene che, trattandosi di soggetti fortemente esposti al mercato, nel quale il ruolo dell'occupazione è strettamente collegato al livello della produzione di beni e servizi, necessitano di una buona flessibilità per accompagnare i cambiamenti derivanti dal mercato stesso: la formazione per riqualificare il management e i lavoratori di un'industria, che accresca il valore del lavoro, è lo strumento indispensabile per affrontare tali cambiamenti.
Esplorare, valutare, realizzare: sono gli elementi fondamentali, per Carlo Bertone, responsabile del Dipartimento Promozione e Marketing di Simest, la finanziaria di sviluppo e promozione delle imprese italiane all'estero, del processo di internazionalizzazione, ovvero di un processo dinamico che evolve rapidamente e che richiede risposte flessibili e su misura.
Sono intervenuti all'evento anche l'Amministratore Delegato di Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, Domenico Arcuri, e Mario Bruni, Responsabile Sace per la sede di Roma delle Regioni Lazio/Sicilia, il gruppo che offre un’ampia gamma di prodotti e servizi per sostenere le aziende e le banche nel loro business sul mercato domestico ed internazionale.