Euro: Berlino vuole creare un fondo permanente di salvataggio
Sta per riaprirsi, in occasione del prossimo summit dell’UE in programma a dicembre, il dibattito sul sistema di aiuti ai paesi in dissesto economico come la Grecia o l’Irlanda. Anche in questo caso l’obiettivo numero uno è quello di proteggere l’euro. Persistono i disaccordi sull’opportunità di costringere le banche private a contribuire al fondo di salvataggio.
La Germania sottolinea l’effetto positivo scaturito dagli aiuti accordati all’Irlanda, ma allo stesso tempo preme per l’avvio dei negoziati propedeutici alla creazione di un meccanismo permanente a protezione della moneta unica.
Secondo il ministro degli Esteri tedesco, Werner Hoyer, “L’ombrello è stato aperto, ciò dimostra l’importanza di averne uno. E’ altrettanto necessario iniziare i negoziati per un meccanismo permanente in Europa”. Continua Hoyer: “Abbiamo bisogno di una cornice credibile per proteggerci dagli attacchi contro la nostra moneta e per proteggerla appieno anche in futuro. Sono ottimista perché sono disponibili diversi miliardi di euro e quindi è possibile rassicurare i mercati dell’eventualità che, sotto la protezione di una sorta di “ombrello psicologico”, il processo di consolidamento del bilancio in Irlanda possa andare a buon fine”.
L’UE ha approvato lo scorso 21 novembre gli aiuti a Dublino in tandem con l’FMI. L’Irlanda diventa così il secondo paese a beneficiare di un piano di sostegno finanziario, dopo la Grecia.
Dublino potrà beneficiare di un prestito dell’UE per un massimo di 90 miliardi di euro per aiutare le sue banche in crisi. Inoltre, potrà accedere al piano di sostegno varato in primavera dopo i fatti della Grecia, dedicato ai paesi della zona euro in difficoltà. Considerato che questo meccanismo si concluderà nel giugno 2013, i vertici europei hanno già deciso di costruire un dispositivo simile, ma permanente. Questo comporta la modifica del trattato di Lisbona. Su questo punto è già stata presa una decisione di principio lo scorso ottobre, ma le discussioni sulle modalità devono ancora entrare nel vivo a dicembre, in occasione del prossimo summit dell’UE.
“L'Irlanda deve essere salvata e spero che ci siano meno tensioni sui mercati finanziari". Questo il commento del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. "E' importante che l'Europa rimanga unita – ha commentato Marcegaglia - e vada avanti in questo salvataggio", un salvataggio che deve essere "completo".
Il numero uno di viale dell’Astronomia non vede rischi per l'Italia “che ha un debito alto, ma conti in ordine: il nostro rapporto tra deficit e Pil è di circa il 5%, mentre questi paesi che sono sotto attacco hanno un rapporto del 15-14%”.