Prospettive preoccupanti per l’economia irlandese
Un nuovo scossone ha riacceso i dubbi sulla ripresa europea: il pil irlandese si è ridotto dell’1,2% nel secondo trimestre 2010 rispetto a quello precedente. Secondo il Guardian, l’Irlanda si sta confrontando con una recessione a "W", diagnosi respinta però dal primo ministro irlandese, Brian Cowen. Alcuni economisti, infatti, temono che dopo una prima fase di ripresa, nei paesi più fragili dell’UE, si verifichi una ricaduta.
Come sottolineato dal Financial Times, la ricaduta irlandese è stata una sorpresa per gli addetti ai lavori, che si attendevano invece una crescita del Pil. Dublino, dal canto suo, tenta di relativizzare il problema, assicurando di una stabilizzazione entro l’anno.
Per il Wall Street Journal alcuni investitori temono che l’Irlanda debba attuare un piano di salvataggio simile a quello messo in atto dalla Grecia in primavera, anche se questo scenario è ancora poco probabile.
Larry Eliott, reporter del Guardian, evidenzia quanto gli ultimi risvolti della crisi in Irlanda dimostrino il pericolo legato alle misure di austerità. L’editorialista sottolinea che l’Irlanda è stata tra i primi paesi ad attuare delle misure di austerità senza precedenti, riscuotendo il plauso delle autorità regolatrici europee. Ciononostante il tasso di disoccupazione si è triplicato. In conclusione, la stretta sul budget avrebbe neutralizzato la capacità di crescita nazionale.
Oggi il ministro delle finanze irlandese, Brian Lenihan, ha annunciato che quest’anno il deficit dell’Irlanda potrebbe raggiungere il 32% del Pil, anziché l’11,6 stimato nel dicembre 2009. La causa è da attribuire al salvataggio della Anglo Irish Bank. Secondo la banca centrale d'Irlanda, infatti, Anglo Irish avrà bisogno di 29,3 miliardi di euro, cui andrebbero aggiunti ulteriori cinque miliardi se dovesse verificarsi uno scenario di stress. Anche Allied Irish Bank (AIB), necessiterà di ulteriori tre miliardi di euro entro fine anno, che andrebbero ad aggiungersi ai 7,4 miliardi già stimati come necessari per la ricapitalizzazione dell'istituto di credito, cui lo Stato diverrà azionista di maggioranza.
Inaspettatamente i toni del presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, sono stati rassicuranti. “Riteniamo che il governo irlandese possa risolvere il suo problema senza dover ricorrere al fondo europeo di salvataggio istituto in primavera per soccorrere i paesi in difficoltà di bilancio”. Su questo Lenihan ha assicurato che l’Irlanda approverà nel mese di novembre un piano quadriennale per correggere il bilancio, caldeggiato fortemente da Olli Rehn, commissario UE per gli affari economici.