La tutela dell'ambiente al centro del dibattito sulla riforma della Politica Agricola Comune - PAC
Nel corso del confronto sulla revisione della Politica agricola comune dell'Unione europea, due temi si stanno imponendo come elementi imprescindibili nella nuova PAC: il concetto di bene pubblico e quello di crescita verde; uno spostamento che non sarà senza conseguenze in termini di risorse assegnate rispettivamente all'agricoltura e all'ambiente nei prossimi anni.
Nelle intenzioni della Commissione europea, la futura PAC dovrà da una parte contribuire al raggiungimento degli obiettivi di crescita, occupazione e coesione sociale posti dalla strategia "Europa 2020", dall'altra dovrà partecipare all'azione nei confronti delle sfide ambientali attuali, dal cambiamento climatico alla perdita di biodiversità al perseguimento di una maggiore efficienza energetica.
La definizione di una politica comune che sia al contempo agricola e ambientale, come auspicato dal Commissario UE per l'ambiente Janez Potočnik, richiede tuttavia che ci si accordi su cosa si intende per "beni pubblici" in agricoltura, dal momento che se gli agricoltori possono semplicemente mirare ad un reddito più stabile e a prezzi ragionevoli per i consumatori, secondo altri è necessario inserire nella PAC misure per una migliore protezione della biodiversità e per tutelare la fertilità dei terreni produttivi europei.
A questo proposito un recente studio commissionato dalla Commissione ha individuato i seguenti beni pubblici:
- paesaggi agricoli;
- terreni agricoli della biodiversità;
- qualità dell'acqua;
- disponibilità di acqua;
- funzionalità del suolo;
- stoccaggio di carbonio e stabilità del clima;
- emissioni di gas serra;
- qualità dell'aria;
- resistenza al fuoco e delle inondazioni.
Un'altra questione fondamentale riguarda la recessità di riequilibrare il rapporto tra le risorse assegnate all'agricoltura, circa 53 miliardi di euro all'anno, e quelle destinate alle politiche ambientali, circa 300 milioni di euro all'anno, ritenute insufficienti per dare attuazione al proposito di una "crescita verde".
Infine all'ordine del giorno c'è la volontà di far rientrare nella PAC fondi ed interventi per la modernizzazione delle aree rurali e delle relative infrastrutture e per compiere la transizione da un modello di sfruttamento intensivo ad un modello più sostenibile, che sostenga la "rinascita economica" delle zone rurali promuovendo allo stesso tempo "la diversità dei prodotti locali e le identità culturali come un fonte di ricchezza".