Con la tassa sulle banche la Francia incasserà 2 miliardi entro il 2013
Un balzello dall'entità direttamente proporzionale ai rischi corsi. Questo il principio alla base della nuova tassa sulle banche che presto imperverserà in Francia, come già accade in Germania e Gran Bretagna. In un’intervista al quotidiano finanziario Les Echos, il ministro francese dell’Economia, Christine Lagarde, ha rivelato che quasi due miliardi di euro saranno prelevati dalle banche entro il 2013. Gli istituti creditizi dovranno versare alle casse dello Stato 504 milioni nel prossimo anno, 555 milioni nel 2012 e altro 810 nel 2013, per un totale di 1,869 miliardi.
Questo il principio: più rischi corre una banca, più verrà tassata. Il ministro ha precisato che la tassa colpirà sia le banche francesi, per la loro attività internazionale, che quelle straniere, per le loro attività in Francia.
“Si tratta di un non senso completo, perché il mestiere delle banche consiste nel correre dei rischi” ha commentato Marc Touati, direttore generale della società d’investimenti parigina Global Equities.
Aumenterà, inoltre, la partecipazione degli istituti finanziari al fondo di garanzia dei depositi, che passerà dai 90 milioni di euro del 2011 ai 270 del 2013. In questo modo la Francia e la Germania andranno a recuperare i prestiti concessi durante la grande crisi: in quel frangente la Germania investì il 5% del suo Pil per salvare le banche, la Francia l’1,1%: dati proporzionali al peso del sistema bancario sulle rispettive economie. In realtà, secondo Lagarde, le banche tedesche avrebbero rimborsato solo una piccola parte di quanto ricevuto, mentre le omologhe francesi hanno già restituito i tre quarti dei prestiti.
Per il momento gli hedge funds, invece, non saranno tassati né in Francia, né in Germania, né in Gran Bretagna. La questione deve essere ancora risolta a livello dell’Unione Europea e la proposta di una direttiva sugli AIFM (alternative investment fund managers, in italiano "gestori di fondi di investimento alternativi") potrebbe essere adottata entro la fine di quest'anno.
Infine, sul fronte delle nuove norme imposte alle banche europee, Lagarde ha cominciato a fare pressing sugli istituti francesi. “Con un ratio di fondi propri di base pari al 7% entro il 2019, come previsto da Basilea 3, le banche non saranno più incolpate del rallentamento dell’economia”. A proposito di Basilea 3, Lagarde non teme che gli Stati Uniti si rifiutino di attenersi alle nuove regole.