Investitori disponibili a rischiare sui progetti di cattura e stoccaggio di CO2
Secondo una ricerca condotta dal Climate Group e dall’Ecofin Research Foundation il settore finanziario è disponibile ad investire in progetti di cattura e stoccaggio di CO2 (CCS), purchè questi risultino profittevoli senza il sostegno di agevolazioni pubbliche.
I due centri di ricerca hanno condotto un'indagine che ha coinvolto 30 fornitori di capitale al settore privato e ne hanno concluso che i titolari di bond o di azioni di grandi fondi pensione e compagnie assicurative sarebbero favorevoli all'utilizzo dei loro bilanci per finanziare progetti di CCS, se in misura limitata ad una piccola percentuale del patrimonio e se tali progetti risultassero capaci di competere con altre forme di generazione di energia senza finanziamenti pubblici.
Intanto, il 17 settembre, la Commissione europea ha lanciato il primo progetto di rete mondiale per la CCS, con l'obiettivo di promuovere la condivisione delle conoscenze tra diversi progetti di dimostrazione in modo da accrescere la comprensione di queste tecnologie e accelerare il processo di commercializzazione.
I progetti che hanno aderito alla rete sono sostenuti dal Programma energetico europeo per la ripresa (EEPR) della Commissione europea che finanzia, oltre al settore CCS, progetti per l'energia eolica e interconnettori gas e elettricità.