L'Europa punta sulla Bio-economy
Il Commissario per l'innovazione Máire Geoghegan-Quinn ha anticipato l'intenzione della Commissione europea di lanciare una nuova strategia di crescita sostenibile centrata sul settore della bio-economia, con l'obiettivo di accrescere la competitività delle industrie europee, contribuendo parallelamente a tracciare la strada per uno sviluppo ecocompatibile.
Il settore della bio-economy, cioè di quelle industrie che producono e gesticono le risorse biologiche, dall'agricoltura all'industria chimica all'energia, è valutato in 2 mila miliardi di euro e impiega già 22 milioni di persone.
La sua attrattività risiede non solo nel fatto che stia attraversando una rapida crescita, che proseguirà negli anni a venire, ma anche nelle sue potenzialità per "ecologizzare l'industria, ridurre la produzione di rifiuti e rafforzare la protezione e il benessere dei consumatori" e quindi contribuire ad affrontare sfide quali la pressione sulle risorse naturali e il cambiamento climatico.
Secondo il Commissario Máire Geoghegan-Quinn questo è il momento opportuno per lanciare una strategia europea per lo sviluppo di una bio-economia e la Commissione inizierà a questo proposito un processo di consultazione entro la fine dell'anno, per poi adottare una comunicazione nell'autunno del 2011 e proporla al Consiglio dei ministri entro la primavera del 2012.
Intanto l'UE sta lavorando per avviare delle partnership dedicate espressamente ai temi dell'innovazione e ha lanciato un nuovo International Bio-Economy Forum, in collaborazione con Australia, Nuova Zelanda e Canada, mentre il Commissario Geoghegan-Quinn ha assicurato che il prossimo Programma quadro di ricerca (8° PQ) continuerà a garantire importanti investimenti nella ricerca.