Intesa Sanpaolo-Acea: accordo da 20 miliardi per la gestione sostenibile dell’acqua

Photo by cottonbro studio via PexelsSi tratta del primo accordo nazionale per la tutela della risorsa idrica nei processi produttivi delle aziende, anche in relazione alle misure del PNRR. Oltre a supportare l’evoluzione delle infrastrutture idriche, l'accordo prevede attività di ricerca, formazione, sviluppo delle competenze e promozione delle comunità idriche.

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L’accordo è stato presentato ieri a Roma alla presenza di Fabrizio Palermo, amministratore delegato Acea, Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo e Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking Intesa Sanpaolo. Sono inoltre intervenuti Laura Campanini, Responsabile Local Public Finance Research Department Intesa Sanpaolo e Alessandro Leto, senior advisor Acea che hanno presentato lo studio congiunto "L’opportunità del riuso delle acque reflue depurate", mentre Marco Pastorello, responsabile CEO Office di Acea ha illustrato i principi generali di questa collaborazione volta a incentivare comportamenti virtuosi in termini di sostenibilità. In chiusura Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria, ha sottolineato la rilevanza di una scelta responsabile dell’utilizzo della risorsa idrica per la competitività del sistema imprenditoriale.

L'obiettivo congiunto di Intesa Sanpaolo e Acea è sviluppare soluzioni innovative per favorire un uso efficiente della risorsa acqua attraverso forme di advisory tecnologica, insieme ad investimenti per il riuso delle acque depurate all’interno delle cosiddette comunità idriche, con impatti positivi per l’ambiente, i territori e le imprese stesse che potranno stabilizzare il proprio approvvigionamento di acqua.

Nell'accordo con Acea, Intesa Sanpaolo ha stanziato 20 miliardi di euro per sostenere gli investimenti delle aziende e degli operatori della filiera idrica, nell’ambito dei 410 miliardi di euro previsti per supportare le iniziative del PNRR

Intesa Sanpaolo e Acea: cosa prevede l'accordo per la salvaguardia della risorsa idrica?

L’accordo prevede che Intesa Sanpaolo e Acea operino ciascuna con le proprie competenze e risorse per offrire:

  • servizi e prodotti dedicati a supporto degli investimenti, come la soluzione finanziaria S-Loan Progetti Green per potenziare la trasformazione del modello di gestione della risorsa idrica: creazione di infrastrutture sostenibili per la produzione di acqua pulita o potabile, incentivare costruzione e ammodernamento strutture per il trattamento delle acqua reflue, interventi per fronteggiare eventi dovuti al cambiamento climatico tramite sistemi di drenaggio delle acque fluviali e altre forme di mitigazione delle inondazioni;
  • servizi di advisory alle aziende interessate ad interventi infrastrutturali facilitando la diffusione e l’adozione di tecnologie finalizzate alla valorizzazione della risorsa idrica da mettere a disposizione delle imprese, in particolare quelle operanti nei settori agricoli e industriali;
  • progetti in chiave di gestione sostenibile all’intera filiera idrica, attraverso il Programma Sviluppo Filiere di Intesa Sanpaolo. Verranno mappati gli attori strategici, le priorità e i bisogni, così da supportare efficacemente investimenti, progetti di innovazione e miglioramento del profilo economico-finanziario;
  • l’accesso delle aziende ai bandi europei e nazionali, in particolari quelli legati al PNRR, grazie alla piattaforma gratuita Incent Now;
  • collaborazione nell’ambito della ricerca e della formazione al fine di diffondere una cultura sull’utilizzo sostenibile delle acque attraverso un’attività strutturata di divulgazione e informazione con la pubblicazione di un Osservatorio sul settore idrico;
  • sostenere lo sviluppo di figure professionali adeguate promuovendo lo sviluppo di competenze nella "Water economy";
  • favorire il recupero dell’acqua tramite la promozione di "comunità idriche", garantire un riutilizzo dell’acqua sempre più efficiente e sviluppare una rete di distribuzione locale per fornire l’acqua depurata ai distretti agricoli e industriali limitrofi con interventi di adattamento degli impianti produttivi per garantire il pieno e corretto utilizzo della risorsa idrica trattata.

Ieri a Roma è stato presentato anche il primo numero dell’Osservatorio sul settore idrico di Acea e Intesa Sanpaolo - intitolato "L’opportunità del riuso delle acque reflue depurate" - dedicato al tema del riuso delle acque reflue depurate, pratica che potrebbe contribuire significativamente alla riduzione dello stress idrico. Il report analizza la situazione attuale e i vincoli che ne condizionano una maggiore diffusione. Nei prossimi numeri dell’Osservatorio saranno analizzati gli altri "grandi nodi", infrastrutturali, normativi e culturali che rallentano il raggiungimento del livello di "Water Security" di cui ha bisogno l'Italia.

"La collaborazione con Acea, oltre alla nostra disponibilità di credito da 20 miliardi per gli investimenti, stimola una nuova cultura della responsabilità - industriale, economica e personale di ciascuno - per un uso sostenibile ma soprattutto per il riuso delle risorse idriche, superando la logica della gestione emergenziale verso una prospettiva di riduzione degli sprechi e circolare", ha commentato Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo.

"L’accordo tra il primo operatore idrico e la prima banca italiana, Intesa Sanpaolo, darà una forte spinta strategica a tutto il nostro sistema produttivo con ricadute positive sulla crescita economica del paese, considerato che le risorse idriche abilitano il 40% del Pil nazionale" ha dichiarato Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato di Acea.

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