UE, al via il meccanismo di incentivazione dei talenti
L'iniziativa, presentata dalla Commissione europea, risponde alle sfide poste dalla transizione demografica a livello comunitario attraverso otto iniziative strategiche e un forte ricorso ai fondi europei per formare, trattenere e attrarre i cittadini in età lavorativa.
Il 2023 è l'Anno europeo delle competenze
Dall'invecchiamento della popolazione all'aumento delle disparità geografiche in materia di lavoro, l'Europa si trova ad affrontare gli effetti determinati da avvenimenti recenti come la Brexit, la pandemia di Covid-19 o l'aggressione militare russa nei confronti dell'Ucraina anche dal punto di vista demografico.
Gli Stati membri dell'Unione, infatti, stanno sperimentando un forte calo dei cittadini in età lavorativa. Questa fetta di popolazione è diminuita di 3,5 milioni unità dal 2015 al 2020 e si prevede che calerà di ulteriori 35 milioni di persone da qui al 2050. Sono 82 le regioni, di 16 Stati membri, gravemente colpite da questa diminuzione, ma anche dalla bassa percentuale di laureati.
Molte di queste regioni si trovano già bloccate in una "trappola per lo sviluppo dei talenti", avendo delle carenze strutturali specifiche come: l'inefficienza del mercato del lavoro e dei sistemi di istruzione, formazione e apprendimento per gli adulti, gli scarsi risultati nei settori dell'innovazione, della governance pubblica o dello sviluppo delle imprese e l'accesso limitato ai servizi.
Per evitare che questo fenomeno possa trasformare i paesaggi demografici europei, ostacolando la resilienza e la competitività dell'UE, l'Esecutivo europeo ha varato il meccanismo di incentivazione dei talenti.
Fuga di cervelli: l'UE lancia il meccanismo di incentivazione dei talenti
Nel dettaglio, il nuovo strumento europeo si articola in otto pilastri strategici.
Il primo asse è rappresentato dall'avvio nel corso dell'anno di nuovo progetto pilota per aiutare le regioni - selezionate con un bando ad hoc - che sono vittime della "trappola per lo sviluppo dei talenti". Questa iniziativa servirà da un lato ad elaborare, consolidare, sviluppare e attuare dei piani su misura per le esigenze locali; dall'altro sarà utile per individuare progetti atti a formare, attrarre e trattenere i lavoratori qualificati.
Sempre nel 2023 verrà sviluppata l'azione di adattamento intelligente delle regioni alla transizione demografica. Come per la precedente linea di intervento, le regioni con alti tassi di emigrazione giovanile saranno scelte tramite avviso pubblico e riceveranno degli aiuti per sviluppare delle politiche mirate sul territorio per investire nello sviluppo dei talenti.
Tra le misure da considerare, c'è anche lo strumento di sostegno tecnico (SST). Questo programma, previa domanda nell'ambito dell'invito a presentare proposte 2023, fornirà agli Stati membri dell'UE le competenze tecniche su misura per progettare e attuare le riforme necessarie a fare fronte alla diminuzione della popolazione in età lavorativa e al gap formativo della forza lavoro.
Il quarto pilastro è rappresentato dai programmi della politica di coesione e dagli investimenti interregionali per l'innovazione, che stimoleranno le opportunità di impieghi altamente qualificati, contribuendo a migliorare le possibilità di trattenere e attrarre talenti nelle regioni.
Sarà lanciato un nuovo bando nell'ambito dell'Iniziativa urbana europea: la strategia per sostenere le aree urbane di tutte le dimensioni con azioni innovative, creazione di capacità e conoscenze, nonché sviluppo di politiche e comunicazione sullo sviluppo urbano sostenibile. Coerentemente con gli obiettivi della European Urban Initiative (EUI), il bando avrà come finalità quella di testare delle soluzioni basate sul territorio adottate dalle città in declino che sono impegnate a sviluppare, trattenere e attrarre i lavoratori qualificati.
Infine, il meccanismo UE comprende anche le seguenti linee di intervento:
- le iniziative dell'UE a sostegno dello sviluppo dei talenti saranno poste in evidenza su un sito dedicato, per permettere alle regioni un accesso più agevole alle informazioni sulle politiche dell'UE in ambiti come la ricerca e l'innovazione, la formazione, l'istruzione e la mobilità giovanile;
- saranno scambiate esperienze e diffuse best practices: le regioni avranno la possibilità di istituire gruppi di lavoro tematici e regionali per fare fronte a sfide professionali o territoriali specifiche;
- saranno ulteriormente sviluppate le competenze analitiche necessarie per sostenere e agevolare le politiche basate sui dati concreti in materia di sviluppo regionale e migrazione.
Fondi europei e iniziative comunitarie già in atto
In attesa della messa a terra degli otto assi strategici del meccanismo UE di incentivazione dei talenti, è già operativo un ventaglio di strumenti e politiche comunitarie in grado di sostenere il rilancio economico e lo sviluppo delle competenze adeguate per attrarre attività ad alto potenziale nelle regioni meno resilienti e competitive.
Un esempio è la nuova agenda europea per l'innovazione, con cui è stata varata l'iniziativa per i talenti deep tech: un'iniziativa faro specifica per rispondere al divario di talenti nei settori ad alta tecnologia, che integra tutte le regioni d'Europa.
Ci sono, inoltre, varie iniziative nazionali e regionali che affrontano efficacemente le sfide strutturali in un contesto locale, aumentando l'attrattiva regionale per i talenti.
Infine, la stessa politica di coesione contribuisce ad aiutare le regioni in difficoltà a diversificare le loro economie, migliorare l'accessibilità ai servizi, implementare l'efficienza della pubblica amministrazione e garantire il coinvolgimento delle autorità regionali e locali attraverso strategie specifiche basate sui territori.
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