UE: il Parlamento rilancia l'Unione per il Mediterraneo
In attesa del secondo vertice dell'Unione per il Mediterraneo che si terrà il 7 giugno a Barcellona, i membri della Comissione Affari esteri del Parlamento europeo hanno elaborato e adottato una risoluzione per dare nuovo impulso alle attività dell'Unione nell'area e per porre le condizioni per il suo consolidamento. Tra le richieste degli eurodeputati, maggiori risorse, un approccio globale ai problemi dell'area e il controllo parlamentare del processo di integrazione in corso.
L'Unione per il Mediterraneo è stata lanciata nel luglio 2008 a Parigi con lo scopo di rivitalizzare il processo di Barcellona, strutturando la cooperazione con i paesi del Mediterraneo attraverso l'azione di un Segretariato permanente e attorno a sei grandi progetti:
- civil protection;
- maritime and land highways;
- de-pollution of the Mediterranean Sea;
- a Mediterranean solar energy plan;
- the Mediterranean Business Development Initiative;
- Euromediterranean university.
Con il conflitto di Gaza del dicembre 2008, l'UPM è entrata in una fase di stagnazione ancora attuale, nonostante le riunioni di ministri e funzionari di alto livello siano riprese dal settembre 2009.
La risoluzione sottolinea che i conflitti regionali - in particolare il conflitto israelo-palestinese, ma anche quelli di Cipro e del Sahara occidentale - non devono limitare la possibilità di progredire verso la cooperazione settoriale e multilaterale e chiede l'impegno dei capi di Stato e di governo perché il secondo vertice segni l'avvio delle istituzioni dell’Upm e affiché siano destinate risorse adeguate ai maggiori progetti.
Gli euro-deputati evidenziano la necessità di adottare un approccio globale, da opporre alla politica di vicinato condotta finora con i paesi del Mediterraneo, che non ha contribuito al processo di integrazione e al progresso democratico come sperato.
Centrale anche la questione delle risorse e delle funzioni del Segretariato, che dovrà infondere nuova vita al processo, assicurare il coordinamento con la Commissione europea, con EuropeAid e con la BEI, che è uno dei principali finanziatori del progetto.
Tra gli altri punti messi a tema nella risoluzione:
- la creazione di una banca Euromediterranea per gli investimenti e lo sviluppo;
- l'attenzione ai temi dell'educazione, degli scambi universitari e della ricerca, attraverso l'adeguamento dei programmi Erasmus Mundus per il Mediterraneo;
- il perseguimento di una maggiore convergenza delle politiche agricole Euro-mediterranee, in particolare per quanto riguarda le regole sulla sicurezza alimentare, la salute delle piante, le questioni ambientali e la qualità dei prodotti;
- la gestione coordinata dei flussi migratori.
Infine, per quanto riguarda l'architettura istituzionale dell'UPM, si auspica che il controllo del processo venga affidato all'assemblea parlamentare euromediterranea (APEM), che potrebbe essere rinominata "Assemblea parlamentare - Unione per il Mediterraneo ", in linea con la proposta fatta in occasione della sesta sessione plenaria svoltasi ad Amman nel marzo 2010.