Nasce il primo Ipcei sull’idrogeno. C’è anche l’Italia, che punta a investire fino a 12 miliardi
A riprova dell’attenzione crescente del Governo nei confronti dell’idrogeno, il Ministro dello Sviluppo economico firma il Manifesto per lo sviluppo di una catena del valore europea sulle Tecnologie e sistemi dell'idrogeno: un impegno dei governi UE a collaborare a iniziative di larga scala attraverso IPCEI (Importanti progetti di comune interesse europeo) sull’idrogeno.
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Oltre all’Italia hanno siglato il documento: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Spagna, Repubblica ceca, Repubblica slovacca, Romania, Slovenia, Svezia, Ungheria.
L’idrogeno verde appare come lo strumento più utile ad assicurare il raggiungimento dei nostri obiettivi entro i termini stabiliti, ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, “sono pertanto profondamente convinto che le imprese italiane sapranno farsi trovare pronte a cogliere le opportunità offerte nel quadro dei cosiddetti IPCEI e a lavorare in sinergia con le imprese degli altri paesi europei, in modo da far raggiungere all'UE un ruolo di leadership in questa importante energia del futuro, in particolare nei sistemi produttivi e nel trasporto”.
Obiettivo del manifesto è garantire all’Unione europea la leadership nello sviluppo della tecnologia sull’idrogeno, favorendo al contempo sia la creazione di nuovi opportunità occupazionali sia una riduzione delle emissioni.
Il varo del primo IPCEI sull’idrogeno
Con l’accordo di fatto i governi si impegnano a collaborare fra loro a progetti di larga scala attraverso IPCEI (Importanti progetti di comune interesse europeo) sull’idrogeno. Il primo di questi sarà incentrato su “Tecnologie e sistemi dell’idrogeno” e riguarderà tutta la catena del valore, dalla R&S all’implementazione delle installazioni.
Attraverso questo IPCEI si punterà a produrre idrogeno sostenibile, in particolare da fonti rinnovabili; produrre elettrolizzatori e mezzi pesanti di trasporto alimentati a idrogeno, come navi, aerei, veicoli commerciali; sviluppare soluzioni per lo stoccaggio, la trasmissione e la distribuzione dell’idrogeno; implementare applicazioni industriali dell’idrogeno, per favorire la decarbonizzazione degli impianti industriali specie in quei settori di difficile elettrificazione.
L’obiettivo del MISE: investire fino a 12 miliardi
Nel corso di un webinar dedicato alle linee guida della strategia nazionale per l’idrogeno, il viceministro dello Sviluppo economico Stefano Buffagni ha rimarcato la volontà del MISE di attivare investimenti fino a 11-12 miliardi tra pubblico e privato.
Ciò che è importante, ha sottolineato Buffagni, è “dare un orizzonte sinergico” evitando di ripetere gli errori del passato, che benché si basassero su scelte intelligenti, non potevano tuttavia contare su un’ottica di filiera.
Con l’idrogeno, di fatto, il Governo vuole muoversi nella direzione opposta, sviluppando delle vere e proprie Hydrogen Valleys e facendo rete con i big player che operano nel Paese, così da evitare contrapposizioni cieche e garantire una visione a 360 gradi.