Dl rilancio: UE, ok agli aiuti di stato per imprese e autonomi

Bruxelles ha dato un nuovo via libera ad altri quattro regimi di aiuti di stato italiani a sostegno di imprese e lavoratori autonomi. Le misure fanno capo al decreto rilancio e hanno un valore di 7,6 miliardi di euro.

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La Commissione europea ha approvato un nuovo blocco di aiuti di stato varati dal governo italiano per far fronte alla crisi economica causata dall'emergenza Covid-19, dopo l'ok già dato nei mesi passati ad altri regimi approvati dall'Italia. Adesso si tratta di quattro regimi fiscali previsti dal decreto rilancio e che, per poter diventare operativi, avevano bisogno anche in questo caso del via libera da parte dell’Unione europea.

Quali sono i quattro regimi di aiuti italiani approvati da Bruxelles

I quattro, nuovi regimi di aiuto che l’Italia aveva notificato a Bruxelles e sui quali adesso la Commissione ha dato il via libera offrono sgravi fiscali e crediti d'imposta alle imprese e ai lavoratori autonomi colpiti dalla pandemia e fanno parte del decreto rilancio varato a maggio. In particolare si tratta di:

  • Un'esenzione parziale dall'imposta regionale sulle attività produttive (Irap) per le imprese e i lavoratori autonomi il cui fatturato nel 2019 non ha superato 250 milioni di euro L'esenzione si applica a tutti i settori, salvo alcune eccezioni (ad esempio le banche e altri enti finanziari);
  • L'esenzione dall'imposta municipale unica (Imu) sugli immobili turistici adibiti ad attività commerciali, compresi i centri benessere e gli stabilimenti balneari;
  • Crediti d'imposta per promuovere l'adeguamento dei processi produttivi e degli ambienti di lavoro ai nuovi requisiti sanitari;
  • Crediti d'imposta destinati a determinate imprese e lavoratori autonomi, in funzione del livello di entrate, per i canoni di locazione o concessione di immobili a uso non abitativo e affitto d'azienda nel periodo compreso tra marzo e giugno 2020.

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I motivi dell’ok dell’UE

I quattro regimi d’aiuto sono stati approvati dalla Commissione perché rispettano le condizioni previste dal quadro temporaneo sugli aiuti di stato varato dall’UE per far fronte alla crisi causata dal coronavirus e ripetutamente aggiornato ed ampliato. In particolare le misure italiane sono in linea con:

  • L'importo degli aiuti, che non supererà i 100mila euro per impresa operante nel settore dell'agricoltura primaria, 120mila euro per le imprese della pesca e dell'acquacoltura e 800mila euro per le imprese operanti in qualsiasi altro settore;
  • Gli aiuti saranno concessi solo a imprese che non erano già in difficoltà al 31 dicembre 2019; 
  • Infine gli aiuti sono limitati nel tempo e saranno concessi solo fino al 31 dicembre 2020.

Soddisfatta Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza che, nell’evidenziare l’importo del regime d’aiuti approvato (7,6 miliardi di euro), sottolinea come grazie a questi fondi l’Italia potrà “fornire ulteriore sostegno alle imprese e ai lavoratori autonomi che risentono gravemente della pandemia, alleviando i problemi di liquidità che li affliggono grazie a sgravi fiscali e crediti d'imposta”.

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