Ora legale 2021: il 28 marzo sarà l'ultimo cambio di lancette?
L’abolizione del cambio di orario due volte l’anno doveva diventare realtà nel 2021, ma i lavori in Consiglio dell'UE sono in standby. Per l'Italia significherebbe un risparmio energetico pari al consumo di 150 mila famiglie, ma il Governo potrebbe essere contrario.
Ora solare-legale: slitta stop a cambio stagionale, Paesi UE chiedono tempo
Gli eurodeputati della commissione Trasporti chiedono quindi agli Stati membri di accelerare per rispondere a una richiesta avanzata da ormai due anni ma ferma al palo.
Facendo seguito a una proposta della Commissione del 2018, già due anni fa il Parlamento europeo aveva votato per porre fine alla pratica di regolare gli orologi di un'ora in primavera e in autunno a partire dal 2021. Ma dopo due anni di dibattiti gli Stati membri non hanno ancora trovato un accordo sul tema: favorevoli alla linea dell'orario unico sono soprattutto i Paesi del Nord Europa, per via della maggiore vicinanza al Polo Nord che impone una copertura di luce in estate molto più lunga rispetto alle nostre giornate.
Una proposta, quella di dire addio all'ora solare, che l'Italia ha sempre accolto con freddezza. Se la proposta della Commissione dovesse essere accolta dal Consiglio, quello di marzo 2021 dovrebbe essere l'ultimo cambio di lancette in tutta Europa.
I dati dimostrano i benefici che il passaggio definitivo all'ora legale possono portare, sia in termini di benessere psicofisico che di risparmio energetico.
Secondo quanto rilevato da Terna, nel 2020 i benefici dell’ora legale hanno determinato un risparmio pari a 400 milioni di kWh (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 150 mila famiglie), un valore corrispondente a un risparmio economico pari a circa 66 milioni di euro.
Vero è che i dati dello scorso anno sono stati fortemente influenzati dalla riduzione complessiva dei consumi energetici dovuta alla chiusura delle attività durante il lockdown.
Per il 2021, spiega Terna, pur permanendo una situazione di incertezza legata alla pandemia, secondo i dati attualmente disponibili si attende un parziale recupero del fabbisogno energetico e quindi valori di benefici elettrici, ambientali ed economici più simili a quelli degli anni precedenti.
Dal 2004 al 2020 Terna ha rilevato che il minor consumo di elettricità per l’Italia dovuto all’ora legale è stato di circa 10 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di 1 miliardo e 720 milioni di euro.