Assistenza familiare anziani e 104 - agevolazioni rinviate a legge Bilancio
Ecco i requisiti richiesti a chi presta assistenza a familiari disabili e anziani per accedere alle agevolazioni della legge di Bilancio
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Intesa in commissione Lavoro e Previdenza sociale del Senato sui contenuti del disegno di legge a sostegno di chi assiste volontariamente e gratuitamente anziani non autosufficienti e persone con disabilità ai sensi della legge 104.
Partendo da tre differenti disegni di legge il relatore Pippo Pagano (Ncd) ha proposto un testo unificato su cui i senatori sono ora pronti a lavorare.
Il provvedimento non stanzia risorse finanziarie, ma affida alle Regioni e alle Province autonome il compito di intervenire a sostegno dei caregivers a valere sui fondi a loro disposizione e rinvia alla legge di Bilancio la quantificazione delle risorse nazionali da destinare ai prestatori volontari di cura.
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Caregiver familiare, cos'è?
Scopo del ddl, si legge all'articolo 1, è riconoscere il valore sociale ed economico dell'attività di cura non professionale e gratuita prestata nei confronti di persone che necessitano di assistenza a lungo termine a causa di malattia, infermità o disabilità gravi, svolta nel contesto di relazioni affettive e familiari.
Il disegno di legge propone una definizione del prestatore volontario di cura o caregiver, in modo da individuare la platea dei beneficiari delle agevolazioni che verranno definite a livello nazionale.
Ai fini di eventuali diritti economici e sociali di competenza dello Stato individuati dalla legge di bilancio annuale, si legge, il prestatore volontario di cura è “la persona che gratuitamente si prende cura del coniuge, di una delle parti dell'unione civile tra persone dello stesso sesso e del convivente di fatto ai sensi della legge 20 maggio 2016, n. 76, di un familiare o di un affine entro il secondo grado ovvero di uno dei soggetti di cui all'articolo 2, comma 1, della legge 4 maggio 1983, n. 184, che, a causa di malattia, infermità o disabilità gravi, è riconosciuto invalido civile al punto da necessitare assistenza globale e continua ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, per almeno 54 ore settimanali, ivi inclusi i tempi di attesa e di vigilanza notturni”.
Una volta individuato il caregiver, questi diventa l'interlocutore degli operatori del sistema dei servizi sociali, socio-sanitari e sanitari-professionali che forniscono attività di assistenza e di cura e tutti gli altri familiari lavoratori, fatta eccezione per i genitori, sono esclusi dall'accesso alle agevolazioni.
Le modalità di accertamento dei requisiti del prestatore volontario di cura verranno approvate con decreto del Ministero del Lavoro, d'intesa con il Ministero della Salute.
Servizi e contributi da Regioni e Province
Per valorizzare e sostenere l'attività dei caregivers, il testo rimanda alle Regioni e alle Provincie autonome di Trento e di Bolzano il compito di identificare i prestatori volontari di cura sui rispettivi territori e di assicurare loro, con propri provvedimenti e nei limiti delle risorse disponibili:
- informazione sulle problematiche e i bisogni dell'assistito, sui criteri di accesso alle prestazioni socio-sanitarie e sulle diverse opportunità e risorse esistenti nel territorio che possano essere di sostegno all'assistenza e alla cura;
- opportunità di formazione, così da sviluppare maggiore consapevolezza rispetto al ruolo svolto, anche mediante l'accesso a elementi essenziali allo svolgimento delle azioni di cura e di assistenza;
- supporto psicologico, al fine di sostenere il caregiver nella ricerca e nel mantenimento del benessere e dell'equilibrio personale e familiare, per prevenire rischi di malattie da stress psico-fisico;
- soluzioni condivise nelle situazioni di emergenza personale o assistenziale segnalate dal caregiver;
- interventi di sollievo, di emergenza o programmati, attraverso l'impiego di personale qualificato anche con sostituzioni temporanee da svolgere presso il suo domicilio;
- supporto di assistenza di base attraverso assistenti familiari o personali;
- supporto di reti solidali a integrazione dei servizi garantiti dalle reti istituzionali, al fine di ridurre il possibile isolamento sociale del caregiver;
- supporto di gruppi di mutuo soccorso al fine di favorire il confronto e lo scambio di esperienze;
- consulenze e contributi per l'adattamento dell'ambiente domestico dell'assistito;
- domiciliarizzazione delle visite specialistiche nei casi di difficoltà di spostamento dell'assistito, compatibilmente con la disponibilità del personale medico e l'organizzazione dei servizi sanitari.
Agevolazioni rimandate a legge Bilancio
Il testo non menziona invece le agevolazioni presenti nei tre disegni di legge iniziali sul tema, tra cui la detrazione fiscale fino a 1.900 euro per le spese di assistenza sostenute dal caregiver familiare, i contributi figurativi per il lavoro di cura svolto e la possibilità di accedere al part-time o al telelavoro.
La definizione delle forme di sostegno pubblico ai prestatori volontari di cura viene rinviata dal ddl alla legge di Bilancio annuale.
> Schema di testo unificato sui disegni di legge nn. 2048, 2128 e 2266
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