Emilia-Romagna: nuove regole per l'edilizia e l'urbanistica
- una maggiore partecipazione dei cittadini alle scelte di riqualificazione urbana,
- una semplificazione delle procedure e riduzione dei tempi per quanto riguarda le opere pubbliche,
- una crescente cooperazione tra la Regione e gli Enti locali, soprattutto in forma associata, per promuovere l’attività di pianificazione urbanistica insieme a una maggiore attenzione alla tutela del territorio.
Inoltre si è introdotto a regime un sistema che favorisca lo sviluppo delle attività produttive già insediate nel nostro territorio, qualora vogliano investire per ampliarsi e ristrutturare le proprie produzioni, introducendo una procedura accelerata di variante agli strumenti urbanistici, che dovrà rispettare gli obiettivi di sostenibilità ambientale delle trasformazioni del territorio.
Ogni intervento previsto nei “programmi di riqualificazione urbana” infatti dovrà garantire una quota di edilizia residenziale sociale non inferiore al 20%, per giovani coppie, studenti, portatori di handicap, cittadini stranieri. Inoltre per abbattere i costi delle abitazioni, verranno istituiti demani comunali di aree edificabili per edilizia sociale ceduti dai nuovi interventi su aree di espansione. A questo scopo sono previste specifiche risorse regionali in favore dei Comuni.
Specifiche norme riguardano la pianificazione urbanistica comunale. L’obiettivo è favorire l’adozione dei Piani strutturali comunali, favorendo per i piccoli Comuni (con meno di 5 mila abitanti) che fanno parte di Unioni di Comuni l'approvazione in forma associata. Questi enti potranno, infatti, attribuire funzione di Piano strutturale comunale (il Psc) al Piano territoriale provinciale (Ptcp).
Si consolida anche il ruolo strategico del Piano territoriale Regionale, il Ptr, il quale assume univoca natura di piano di indirizzo circa gli scenari e gli obiettivi strategici di sviluppo della società regionale.