Clima – con ratifica Ue COP21 entra in vigore

Dopo il via libera da parte dell'Ue, anche la commissione Ambiente della Camera dà il via libera alla ratifica la COP21. Che entrerà in vigore a novembre.

COP21 - Photo credit: y.caradec via Foter.com / CC BY-SA

Clima - Pe, ratificare presto COP21

Clima – proposte Ue su emissioni e mobilita'

Arriva la tanto attesa luce verde dell'Unione europea alla ratifica della COP21, l'accordo sul clima raggiunto a Parigi a dicembre. Che, in questo modo, entra in vigore.

COP21: i grandi ratificano l'accordo

Perché sia effettivo, l'accordo dev'essere ratificato da almeno 55 Stati, rappresentanti il 55% delle emissioni di gas che provocano l'effetto serra. Con la ratifica da parte di USA e Cina a settembre, si è arrivati a circa il 40% delle emissioni.

Il 2 ottobre si è aggiunta l'India: adesione importante sia da un punto di vista politico che numerico: il Paese, infatti, rientra fra i grandi “inquinanti” e il suo contributo rappresenta un importante passo in avanti verso il raggiungimento della soglia del 55% di emissioni.

Fautrice dell'accordo sin dai primi incontri preparatori, l'Unione europea è però rimasta indietro con il processo di ratifica della COP21. In tal modo, si è trovata a giocare un ruolo fondamentale nello scacchiere mondiale: con il suo 12% di emissioni, infatti, aveva il potere di far entrare in vigore ufficialmente l'accordo di Parigi.

Potere che ha esercitato in queste ore. Il 30 settembre è arrivato l'ok dei ministri dell'Ambiente europei, riuniti in un Consiglio ad hoc per velocizzare il processo di ratifica. Quindi, in giornata, è arrivato il via libera della plenaria del Parlamento europeo, con 610 voti a favore, 38 contrari e 31 astensioni. Con l’approvazione da parte del Pe, il Consiglio può adottare formalmente la decisione.

Parallelamente gli Stati membri ratificheranno l’accordo di Parigi individualmente, in conformità delle rispettive procedure parlamentari. 7 Paesi hanno già completato i loro processi di ratifica nazionale: Ungheria, Francia, Slovacchia, Austria, Malta, Portogallo e Germania.

Consiglio dei Ministri: ok a ratifica ed esecuzione dell’Accordo di Parigi

Il Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale Paolo Gentiloni e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Gianluca Galletti, ha approvato il disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell’Accordo di Parigi collegato alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, adottato a Parigi il 12 dicembre 2015.

Nello specifico, il disegno di legge prevede, nell’ambito degli impegni assunti dall’Italia, la partecipazione alla prima capitalizzazione del “Green Climate Fund” con 150 milioni di euro, 50 per ogni anno fino al 2018, che si aggiungono ai 50 milioni già versati dal nostro Paese nel fondo che sostiene gli sforzi dei Paesi in via di sviluppo nel conseguimento degli impegni dell’accordo.

"Con l’approvazione del decreto di ratifica dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici da parte del Consiglio dei ministri, l’Italia ha fatto un altro importante passo avanti sul percorso della lotta al surriscaldamento globale", dichiara il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. Che aggiunge: "Mi aspetto un'approvazione dal Parlamento in tempi brevissimi".

Aggiornamento al 14 ottobre. La commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera ha dato il via libera all'unanimità al parere al Ddl del Governo per la ratifica degli accordi di Parigi.

Canete: un passo cruciale, ma solo un primo passo

“Oggi dimostriamo ancora una volta la nostra leadership nei temi legati al clima“, sottolinea il commissario Ue per l'Azione per il clima e l’energia Miguel Arias Canete, avvertendo tuttavia che “la ratifica dell’accordo è un passo cruciale, ma solo un primo passo”.

“Il nostro compito collettivo è concretizzare gli impegni assunti. E in questo senso l’Europa è all’avanguardia. Possediamo le politiche e gli strumenti per realizzare gli obiettivi che ci siamo prefissi, guidare a transizione globale verso l'energia pulita e modernizzare la nostra economia. Il mondo sta cambiando e l’Europa ha un ruolo guida, fiduciosa e orgogliosa di dirigere i lavori per far fronte ai cambiamenti climatici”.

Schulz: risultato enorme

“L'entrata in vigore dell'accordo di Parigi meno di un anno dopo la sua firma è un risultato enorme, mentre ci sono voluti otto anni per il protocollo di Kyoto”, dichiara il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, che ha firmato il documento di trasmissione del parere conforme del Parlamento per la ratifica da parte dell'Ue alla presenza del segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon, del ministro dell'ambiente francese e presidente della COP21 Ségolène Royal, del segretario di Stato slovacco Ivan Korčok, in rappresentanza della Presidenza del Consiglio, e del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker .

Ban Ki-moon: passo storico

“L'Unione europea ha una lunga esperienza di leadership nella lotta contro il cambiamento climatico", afferma Ban Ki-moon prima del voto, ricordando che “ad oggi sono 62 i Paesi che fanno parte dell'accordo”. Il voto del Parlamento europeo “offre la possibilità di compiere un passo storico”, osserva, ma anche l'opportunità di costruire un'economia più sostenibile e competitiva e società più stabili. “I vostri paesi hanno riconosciuto l'importanza della minaccia e si sono mostrati pronti a cogliere le opportunità dei cambiamenti per l'economia che porteranno a società più sane”, ha concluso.

Juncker: è la prova che l'Europa unita porta risultati

“Oggi l'Unione europea ha trasformato le ambizioni sul clima in azione per il clima. L'accordo di Parigi è il primo di questo tipo e non sarebbe stato possibile senza l'Unione europea. Oggi abbiamo continuato a dimostrare leadership e dato prova che, insieme, l'Unione europea porta risultati concreti”, il commento di Jean-Claude Juncker prima del voto in plenaria.

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