Innovazione: Brunetta e Marcegaglia celebrano la giornata nazionale
Innovazione, questa sconosciuta. Dall’ultima indagine condotta dalla Fondazione Cotec, l’innovazione rappresenta un valore a forte impatto sociale soltanto per il 7% degli italiani. In cima ai nostri pensieri campeggiano “issues” innegabilmente importanti come la pace (25,6%), l’ambiente (16,3%), o la solidarietà sociale (16,2%).
Maggiore fiducia invece viene riposta nelle potenzialità del life long learning, cioè la formazione continua nel corso della vita. Patrimonio comune è diventata la convinzione che l’apprendimento permanente sia un bene da condividere, una ricchezza da custodire.
Ma l’innovazione conviene alle aziende? Sempre secondo il sondaggio svolto da Cotec, questa componente aiuta in primo luogo a migliorare la qualità della vita delle persone (29,9%) e a salvaguardare l’ambiente (16,4%). Tuttavia l’azienda per svilupparsi deve essere competitiva a livello internazionale (11,7%).
Nonostante la difficile congiuntura internazionale, il mondo produttivo non deve tralasciare il motore dell’innovazione. Per sensibilizzare l’opinione pubblica, gli attori economici privati e il settore istituzionale, il Ministero della Pubblica Amministrazione, con il supporto di Confindustria, che ha fatto gli onori di casa, ha deciso di promuovere la seconda edizione della Giornata nazionale dell’Innovazione, in concomitanza dell’anno europeo della creatività.
L’evento ha fatto seguito alla premiazione, nella suggestiva cornice del Quirinale, da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del ministro Renato Brunetta, delle ventisei principali esperienze d’innovazione nei settori dell'industria e servizi, dell'università, della pubblica amministrazione e del terziario.
Ora che il dibattito pubblico è incentrato sull’emergenza disoccupazione, sulla stretta del credito alle imprese e sulla necessità di allargare la platea dei destinatari degli ammortizzatori sociali, sarebbe un errore abbandonare gli investimenti in ricerca e sviluppo.
La crisi infatti non si combatte soltanto attraverso interventi immediati e a breve termine. Per intravedere degli effetti duraturi sul sistema economico, l’unica soluzione possibile è quella di puntare sulla ricerca scientifico-tecnologica e sulla formazione specialistica. In primo luogo incrementando la spesa in questi comparti, ma non solo. Per esempio creando condizioni di lavoro favorevoli al talento ed al pensiero creativo. Un teorema che vale tanto per le imprese, quanto per la pubblica amministrazione.
Per agganciare la ripresa economica prima degli altri – ha affermato Renato Brunetta - l'Italia deve procedere a liberalizzazioni, semplificazione e sburocratizzazione nei prossimi 100 giorni. Gli obiettivi sono in particolare la digitalizzazione della Pa, la semplificazione, la privatizzazione delle public utilities e il pagamento dei crediti della Pa in tempi certi.
“È arrivato il momento di fare un salto di qualità rispetto al passato - ha affermato Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria - e l’efficienza nella governance è un punto fondamentale. Il buon governo passa infatti per un’amministrazione efficiente”. In questo senso “il tempo è per le imprese una variabile fondamentale - ha osservato ancora la leader di viale dell’Astronomia - e adesso vogliamo lavorare per le buone leggi, ma soprattutto per dare un contributo alla loro concreta applicazione”.
(Alessandra Flora)
(Alessandra Flora)