Direttiva Mifid: dal 2016 mercati finanziari piu' sicuri
Aggiornamento del 16 aprile 2014 Maggiori garanzie per chi opera sui mercati finanziari. Parlamento europeo e Consiglio hanno appena trovato l’accordo sulla riforma della direttiva Mifid. Andrà in vigore per la fine del 2016.
Più trasparenza nella vendita dei prodotti, meno spazio alla speculazione, fine delle pratiche ingannevoli e sanzioni. Sono questi i tasselli fondamentali della riforma della direttiva Mifid, sulla quale il Parlamento Ue e il Consiglio hanno appena trovato un accordo. Il sistema di regole che disciplina i mercati finanziari in Europa sarà sottoposto a una robusta operazione di revisione nel giro di poco tempo. Se il calendario dei lavori sarà rispettato, la bozza di accordo sarà approvata in via definitiva entro questa primavera ed entrerà in vigore nel giro di due anni e mezzo, per la fine del 2016.
Clientela più protetta
L’obiettivo dell’accordo, in linea generale, è migliorare il livello di protezione degli investitori. Tutti coloro che offrono opportunità di investimento alla clientela dovranno assicurarsi che i loro prodotti siano adeguati e che gli asset siano sicuri. Chi si prepara a fare un investimento, poi, dovrà avere la possibilità di distinguere tra le attività di consulenza indipendente e neutrale e quelle di consulenza dipendente, finalizzate alla vendita: ognuna delle informazioni fornite dovrà essere chiara e non ingannevole. Inoltre, la direttiva adesso attribuisce all’Esma, l’Autorità europea che regola i mercati, la competenza su ogni eventuale controversia e la facoltà di proibire la pubblicizzazione e la vendita di alcuni strumenti finanziari. Per metterli in circolazione, bisognerà rispettare un nuovo codice di condotta.
Più spazio ai circuiti regolamentati
In dettaglio, viene completamente rivista l’attività di compravendita relativa agli asset meno tradizionali, limitandola ai mercati regolamentati. In questo modo si punta a invertire l’attuale tendenza per la quale, attraverso l’innovazione tecnologica, vengono create continuamente nuove tipologie di prodotti legati alla speculazione. In quest’ottica viene attribuito un limite al giro d’affari consentito sulle piattaforme finanziarie esterne ai circuiti regolamentati nelle quali, solitamente, agiscono i cosiddetti “investitori istituzionali” (società di gestione del risparmio, banche, assicurazioni, fondi pensione) per concludere affari tra di loro.
Nuova politica sulle materie prime
Un altro intervento moralizzatore arriva in tema di materie prime. Le autorità di regolazione, infatti, avranno la facoltà di limitare la quantità di derivati su materie prime che è possibile detenere. Il motivo è che questo genere di titoli ha un impatto molto forte sull’andamento dei prezzi dei prodotti alimentari ed energetici. Nella stessa ottica sarà limitato il trading ad alta frequenza: si tratta di interventi gestiti tramite software in maniera automatica, che consentono di chiudere migliaia di operazioni al secondo, drogando il mercato. Tutti gli algoritmi utilizzati dovranno essere preventivamente autorizzati dai regolatori.
Le parole di Barnier
La chiusura delle trattative è stata salutata con grande soddisfazione dal commissario europeo al Mercato interno Michel Barnier: “Accolgo con piacere l’accordo raggiunto dal Parlamento e dal Consiglio sulle nuove regole per il mercato degli strumenti finanziari. Miglioreranno il modo in cui il mercato dei capitali funziona offrendo benefici all’economia reale”. Anche se qualche paese membro, come la Gran Bretagna, già paventa conseguenze drammatiche sulla liquidità dei mercati.
Aggiornamento del 16 aprile 2014
Il 15 aprile 2014 la plenaria del Parlamento europeo ha approvato l'accordo raggiunto con il Consiglio, da cui ora si attende il via libera definitivo al testo.
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